« Torna indietro

Ucraina, chiamata alle armi. Civili evacuati

Denis Pushilin, leader della autoproclamata Repubblica di Donetsk, ha annunciato la firma di un decreto “per la mobilitazione generale”. Su Telegram, si è rivolto ai “connazionali riservisti”, che devono presentarsi agli uffici militari: “Faccio appello a tutti gli uomini della repubblica in grado di imbracciare un’arma a difendere le loro famiglie, i loro bambini, le loro mogli, le loro madri”.

Pubblicato il 19 Febbraio, 2022

Denis Pushilin, leader della autoproclamata Repubblica di Donetsk, ha annunciato la firma di un decreto “per la mobilitazione generale”. Su Telegram, si è rivolto ai “connazionali riservisti”, che devono presentarsi agli uffici militari: “Faccio appello a tutti gli uomini della repubblica in grado di imbracciare un’arma a difendere le loro famiglie, i loro bambini, le loro mogli, le loro madri“. I leader separatisti nell’est dell’Ucraina lo sottolineano: l’evacuazione della popolazione sta proseguendo e ci sono stati attacchi nella notte. Sono state trasferite più di 6.000 persone, compresi 2.400 bambini. Nella regione meridionale russa di Rostov, sono stati preparati gli alloggi.

Pushilin: Donne e bambini devono mettersi in salvo”

Queste le parole di Pushilin, diffuse con sms e video: “Donne e bambini devono mettersi in salvo. La Russia è disponibile ad accoglierli come profughi”. E ancora: “Molto presto, questione di giorni, il presidente ucraino Zelensky darà l’ordine di attaccare le Repubbliche popolari di Donetsk et Lugansk. Sarà guerra, dovremo difenderci“.

Oggi i leader di Luhansk hanno denunciato violazioni del cessate il fuoco. Da Donetsk i separatisti hanno parlato di decine colpi, esplosi dalla mezzanotte contro il loro territorio. Non è possibile verificare tali notizie in modo indipendente. L’Osce ha segnalato un aumento delle violazioni del cessate il fuoco nel Donbass. I contendenti si scambiano accuse. In serata sono circolate le immagini di una pipeline in fiamme, a Malaya Verhunka nel Lugansk.

Nelle vicinanze del palazzo municipale di Donetsk c’è stata un’esplosione, che ha distrutto l’auto del capo della polizia dei separatisti, facendo “tremare tutta la città”. L’ufficiale, che si è salvato, sostiene: “Gli ucraini volevano uccidermi“.

Dov’è la verità? Secondo Washington è la Russia che si prepara ad invadere l’Ucraina, mentre i separatisti di Donetsk dichiarano che è l’Ucraina che sta per attaccarli. In loro difesa, sono pronti 130mila (o 190mila) soldati russi. 

Biden: “Non è troppo tardi per una de-escalation”

Il Presidente Usa, ieri sera dalla Casa Bianca, ha dichiarato. “Abbiamo motivo di credere che le forze russe stiano progettando di attaccare l’Ucraina nei prossimi giorni. Riteniamo che prenderanno di mira la capitale Kiev, una città abitata da 2,8 milioni di cittadini innocenti”. Si esprime sulla base di “significative risorse di intelligence”.

Ha aggiunto: “La Russia può ancora scegliere la diplomazia. Non è troppo tardi per una de-escalation e per tornare al tavolo negoziale. La diplomazia è sempre una possibilità”.

Prima si è rivolto agli alleati nel Nord America e in Europa: “Nonostante il tentativo della Russia di dividerci gli Usa e i suoi alleati sono rimasti uniti: abbiamo visto un messaggio impressionante di unità, determinazione e decisione”.

E ancora: “Stiamo parlando apertamente e ripetutamente dei piani russi non perché vogliamo una guerra, ma perché stiamo facendo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per eliminare ogni ragione che la Russia potrebbe addurre come pretesto per l’invasione”.

Biden parla di disinformazione: “Vediamo ripetute violazioni del cessate fuoco con il tentativo Russia di provocare l’Ucraina nel Donbass. Continuiamo a vedere una sempre maggiore disinformazione su un massiccio attacco di Kiev”. Invece “Semplicemente non ci sono testimonianze” in proposito.

In aggiornamento

About Post Author