Trecento mila i soldati stanziati durante la Guerra Fredda. Oggi, le basi militari USA presenti in Germania ospitano circa 35mila soldati. Di questi 35mila, 9.700 potrebbero essere ritirati dal Pentagono su decisione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump (Gli Usa ritirano 10 mila soldati dalla Germania: «Stanchi di pagare per la difesa di altri Paesi». Link: https://www.corriere.it/esteri/20_giugno_11/gli-usa-ritirano-10-mila-soldati-germania-stanchi-pagare-la-difesa-altri-paesi-67959a7c-abdb-11ea-822f-b27e74f859d1.shtml). Una decisione rombante, come un tuono a ciel sereno, confermata anche da Richard Grenell, ex ambasciatore americano a Berlino.
Le parole di Trump, al momento, non sarebbero state confermate da nessuno: dentro Casa Bianca, Dipartimento di Stato, e Pentagono trapela il massimo silenzio. La notizia del ritiro non è stata confermata nemmeno dall’attuale ministro della Difesa tedesca, Annegret Kramp-Karrenbauer. Grenell, fedelissimo del Presidente e sostenitore della prossima campagna elettorale per la sua rielezione, dice che l’amministrazione a stelle e strisce sarebbe stufa, dopo anni, di pagare per la difesa di altri Paesi. Il disegno chiaro di Sir Donald, sarebbe ritirare il maggior numero di soldati possibile da Afghanistan, Corea del Sud, Giappone, Iraq, e Germania appunto.
Si mormora anche, ipotesi da non escludere a priori, che quest’idea di ritiro delle truppe militari possa essere anche una rappresaglia di “Trumpiana” memoria per il rifiuto di Angela Merkel di partecipare al prossimo G7. Decisione mal digerita dal numero uno della Casa Bianca. Le parole di Trump, intanto, trovano il netto dissenso anche di alcuni personalità, politicamente vicine ai Repubblicani. Il Generale Ben Hodges, in passato capo della US Army in Europa, ha definito l’eventuale ritiro un “errore colossale”. Dello stesso parere, anche il capo della Commissione Difesa del Senato, il repubblicano James Inhofe che parla di “pessima idea”.
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