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Venezia, disarticolata una banda estone dedita alle rapine in gioiellerie di lusso (una in piazza San Marco)

Pubblicato il 14 Giugno, 2021

NEL 2017 UTILIZZARONO DELLE BOMBE FUMOGENE IN PIAZZA SAN MARCO DI VENEZIA QUALE DIVERSIVO DURANTE UNA TENTATA RAPINA A MANO ARMATA IN GIOIELLERIA, FACENDO PENSARE AD UN ATTENTATO TERRORISTICO

ARRESTATI GLI AUTORI NELL’AMBITO DI UN INDAGINE INTERNAZIONALE CHE HA COMPLESSIVAMENTE CONSENTITO DI ESEGUIRE 8 PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI DI APPARTENENTI AD UNA BANDA ESTONE AUTRICE DI RAPINE IN EUROPA PER UN MILONE DI EURO

14.6.2021 – Nella scorse settimane I Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Venezia hanno concluso un’importante operazione internazionale, coordinata dall’Agenzia Europol, riuscendo a dare un nome agli autori di una tentata rapina in piazza San Marco di Venezia, avvenuta il 17 marzo 2017, nel corso della quale furono utilizzate due bombe fumogene quale diversivo, una accesa sotto il campanile di quella piazza e l’altra nella calle (via) retrostante la gioielleria, creando il panico tra i numerosi presenti, tanto da far ipotizzare, in un primo momento, un attentato terroristico.

Nell’occasione i due malviventi, di cui uno armato di pistola, fecero irruzione nella gioielleria fingendosi facoltosi turisti mentre altri due con un tempismo perfettamente concordato, attivarono i fumogeni immediatamente prima e dopo l’azione criminosa. Nonostante ciò i criminali, a causa dell’improvvisa reazione di una delle commesse che attirò l’attenzione degli astanti battendo violentemente il pugno sulla vetrata dell’esercizio commerciale, furono costretti a fuggire a mani vuote, riuscendo a dileguarsi con disinvoltura tra le centinaia di persone presenti nella piazza senza lasciare tracce utili alle indagini.


Sin da subito apparve chiaro trattarsi di una banda organizzata, dedita a questo tipo di reati, anche perché il giorno prima della rapina, vicino Treviso, un giovane estone era stato trovato in possesso di un fumogeno del tutto simile a quelli utilizzati nel corso dell’azione criminosa. Tuttavia le prime indagini avviate non consentirono di collocarlo sulla scena del crimine e pertanto l’indagine venne archiviata.

L’attivazione della cooperazione internazionale sul canale Europol consentì a distanza di un anno di rilevare delle similitudini con altre rapine accadute in Europa, in particolare a Bastia (Francia) il 5 maggio 2017, consentendo di isolare un’autovettura con targa estone utilizzata dalla banda per spostarsi in Italia e Francia, che risultò essere stata multata qualche giorno prima della rapina veneziana proprio nella prima terraferma (a Punta Sabbioni di Cavallino Treporti).

A seguito di tali nuove emergenze investigative, i carabinieri veneziani parteciparono ad un meeting operativo presso la sede di Europol a L’AIA (Olanda) insieme ai colleghi francesi, austriaci ed estoni, consentendo di evidenziare connessioni con altre due rapine accadute ad Innsbruck (Austria) del 24.10.2017 e Bastia (Francia) (03.10.2016) questa volta presso una diversa gioielleria sita nella città della Corsica del nord, tanto da ottenere una nuova riapertura delle indagini da parte dell’ufficio GIP del Tribunale lagunare.


Infatti, dal confronto delle immagini estrapolate dalla videosorveglianza interna delle gioiellerie assaltate in Bastia, Venezia e Innsbruck, apparve subito chiaro, nonostante il parziale travisamento degli autori, che colui che per primo aveva avuto accesso, armato di pistola in tutte le tre rapine, fosse la stessa persona, tra l’altro tratta in arresto nella flagranza del reato in Austria, identificandolo pertanto in un 22 estone.

Il soggetto estone arrestato unitamente ad altri due complici (un quarto era riuscito a fuggire), è stato interrogato presso il carcere austriaco dove stava scontando la pena a seguito di un O.E.I (Ordine Europeo di Indagine) alla presenza degli investigatori veneziani e francesi ammettendo le proprie responsabilità in ordine alla rapina a Bastia del 5 maggio 2017 e quella tentata a Venezia del 17 marzo 2017, fornendo per quest’ultima altri elementi.

A seguito di ciò, la Procura lagunare ha pertanto richiesto ed ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di due estoni (quello detenuto in Austria e quello che venne trovato in possesso di un fumogeno vicino Treviso) con contestuale Mandato di Arresto Europeo.

Tali M.A.E. sono stati eseguiti con la collaborazione della polizia estone nel corso di un action day coordinato da EUROPOL in Estonia, al quale hanno anche partecipato anche i colleghi francesi per l’esecuzione di altri tre M.A.E a carico di altrettanti appartenenti alla banda estone.

I continui scambi informativi attuati mediante meeting operativi coordinati da EUROPOL, hanno consentito di individuare un’ulteriore soggetto estone, ritenuto uno dei personaggi carismatici della banda, pluricondannato per rapine in Europa, nonché per omicidio, consentendo di localizzarlo in Finlandia ove aveva trovato riparo.

Per tale motivo, tre settimane fa, I carabinieri veneziani hanno partecipato ad un altro action day coordinato da EUROPOL in Finlandia, nel corso del quale hanno dato esecuzione ad un O.E.I. (Ordine di indagine Europeo) emesso dall’A.G. di Venezia, unitamente ai colleghi francesi che hanno notificato un M.A.E. traendo in arresto il 54enne estone. Nel corso della perquisizione dell’abitazione da lui occupata sono stati rinvenuti preziosi elementi indiziari.

Nel complesso l’attività investigativa internazionale ha consentito di disarticolare una banda estone dedita alle rapine in gioiellerie di lusso in Europa per un bottino complessivo che si aggira a circa un milione di euro, resasi autrice di:

  • 03.10.2016 Rapina a mano armata in Bastia (Francia);
  • 17.03.2017 Tentata rapina a mano armata ai danni della gioielleria “Rocca” in piazza San Marco con l’utilizzo di 2 bombe fumogene quale diversivo;
  • 05.05.2017 Rapina a mano armata in Bastia (Francia);
  • 24.10.2017 Rapina a mano armata in Innsbruck (Austria) con conflitto a fuoco con addetto alla sicurezza ed arresto in flagranza di 3 dei quattro rapinatori.

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