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Venezia, Ticozzi (consigliere comunale PD) su droghe e sicurezza: sempre meno operatori sociali, sempre più vecchi e senza aggiornamenti specifici

Pubblicato il 14 Febbraio, 2022


14.2.2022 – Paolo Ticozzi consigliere del Partito Democratico interviene sul tema sicurezza: “I problemi legati alla sicurezza di rione Piave, via cappuccina e laterali e di una parte di Marghera sono sempre più evidenti e creano disagi crescenti alla cittadinanza. Si è visto che l’approccio delle giunte Brugnaro che hanno puntato tutto sulla repressione si è dimostrato fallimentare, non riuscendo né a eradicare il problema né a ridurlo.

”Il consigliere dem continua prosegue: “Lavorare anche con interventi sociali, culturali e di rigenerazione urbana è una necessità che come Partito Democratico sosteniamo da tempo e che è stata ribadita anche dalle parole uscite ieri sulla stampa del questore Masciopinto; qualcosa in questa direzione si è mosso anche nella maggioranza ad esempio con il mezzo flop dell’iniziativa dei concertini nei giardini di via Piave”.


Il consigliere Ticozzi poi: “Con un accesso agli atti ho voluto raccogliere alcuni dati su come il Comune di Venezia e le amministrazioni Brugnaro stiano gestendo il tema degli interventi verso le persone che usano droghe, uno dei vari elementi da considerare nell’ambito della sicurezza percepita. Dai dati emergono cose interessanti e allarmanti: negli anni è stato ridotto il numero degli operatori che se ne occupano, il numero delle uscite che questi effettuano in strada e della formazione che viene loro erogata.”


Ticozzi attacca: “Il numero degli operatori è più che dimezzato passando gradualmente in undici anni da 13 nel 2010 a 5 nel 2021, oltre al calo c’è da notare l’assenza di un ricambio con personale più giovane e fresco come testimoniato dall’aumento costante negli anni dell’età media degli operatori che si è alzata di di 11 anni in 11 anni passando da 38,5 a 49,6. Che l’operato di chi lavora con persone che usano droghe sia tanto importante quanto estremamente faticoso ed usurante e che possa portare al burn out è noto, ma nonostante l’invecchiamento del personale non sono state previste dall’amministrazione attività specifiche di supporto psicologico per la prevenzione al burn out, con tutto il rischio che ne consegue”.


“Le uscite in strada – prosegue il consigliere PD – da parte degli operatori negli anni di amministrazione fucsia sono state 120 all’anno, meno della metà di quelle negli anni dell’ultima amministrazione di centrosinistra in media ben 250, e tutto questo è avvenuto nonostante il fatto che durante la prima amministrazione Brugnaro ci fu la tragica diffusione dell’eroina gialla e delle morti ad essa legate, che avrebbero necessitato di una maggiore presenza in strada.”
“Dai dati che ho raccolto emerge un’altra situazione a cui occorre porre rimedio ovvero la carenza di ulteriore formazione e aggiornamento professionale specifico per questi operatori negli ultimi anni: si pensi che nel 2021 gli è stata erogata solo formazione di area giuridico-normativa su protezione dei dati personali e prevenzione della corruzione e trasparenza, mentre nel 2020 questi operatori hanno ricevuto solamente 7 ore di formazione sull’equipe multidimensionale e la collaborazione tra servizi.”


Conclude Ticozzi: “Gli interventi sociali, di riduzione del danno, cura e di reinserimento verso le persone che usano droghe dovrebbero essere centrali per migliorare sia la loro qualità della vita sia quella dei residenti delle aree in cui stazionano, tuttavia dai dati emerge una drammatica riduzione del numero di operatori che si devono occupare di questi interventi e dell’attenzione del comune verso questi ultimi”.

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