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“VOGLIONO UCCIDERE IL PORTO DI PIOMBINO”

Pubblicato il Maggio 30, 2022

Dall’accorpamento delle vecchie autorità portuali di Piombino e Livorno a seguito della riforma portuale (decreto 169 del 4 agosto 2016) quando è nata l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, il porto di Piombino è stato sempre penalizzato.


I grandi investimenti infrastrutturali non sono stati seguiti dall’insediamento di nuovi operatori e imprenditori che potessero dare posti di lavoro e nuova economia alla città. L’assegnazione delle nuove banchine a Manta Logistics per introdurre Piombino nel mondo automotive non ha avuto seguito. Sembra anche che la sede  di Piombino dell’Autorità di Sistema Portuale sia designata a diventare un ufficio ‘passacarte’:  i concorsi per nuove assunzioni sono stati fatti tutti per posti su Livorno, i dipendenti di  Piombino considerati di serie B (depauperati delle loro funzioni, dimenticati dai dirigenti che non vengono mai nella sede piombinese), il decoro del porto è visibilmente in degrado.


A proposito delle nuove banchine: a settembre 2021 usciva sulla stampa la notizia che  dopo la rinuncia di Liberty Magona, che era risultata prima nella procedura relativa a due dei tre lotti messi a gara, l’aggiudicazione passava alla seconda classificata, Manta appunto, che si era già aggiudicata il terzo lotto.
Sempre sulla Stampa veniva dichiarato che era stata fatta una aggiudicazione provvisoria, e che questa aggiudicazione sarebbe stata definitiva entro l’anno, mentre da allora non si hanno più notizie.

E l’occupazione di lavoro promessa? Oltretutto il bando di assegnazione è stato fatto in un contesto economico passato, oggi sicuramente potrebbero esserci nuove realtà produttive interessate che all’epoca non lo erano. A questo si aggiunge  il problema attuale che grava sul porto di Piombino: la minaccia (purtroppo molto concreta) del rigassificatore.


La piattaforma in mare  e poi l’impianto a terra costituirebbero un ulteriore elemento negativo da sommare a quelli esistenti (SIN, discariche, impianti industriali, fatiscenti, abbandonati…) sull’ambiente marino, sull’impatto visivo, con ripercussioni sul turismo di una vasta area, senza considerare le ripercussioni su impianti di itticoltura esistenti e  le attività turistiche .  
Temiamo che, visto il perimetro di sicurezza istituito attorno al rigassificatore, ci sarebbe la motivazione cercata per dirottare i traffici passeggeri su Livorno, e questo, ridotte le corse verso la Sardegna, fallite le ipotesi di rotte sulla Sicilia, porterà alla morte del nostro porto.


Ora vediamo di chi sono le responsabilità: l’autorità di Sistema Portuale è completamente sotto il controllo del PD che ne decide le nomine, così come la Regione Toscana; leggiamo con sgomento la tardiva presa di posizione del PD locale che con imbarazzo cerca di cavalcare l’onda del rifiuto del rigassificatore  da parte della totalità della cittadinanza. La nostra posizione da subito, è stata chiara e decisa. I cittadini sapranno distinguere chi della difesa del territorio e di un nuovo sviluppo economico e sociale ha fatto ragione di un quotidiano impegno politico, da chi invece prende tardive, imbarazzate e timide posizioni, non potendo apertamente contrastare chi invece ha sempre visto il nostro Comune come una 

Per il Gruppo consiliare
UDC-CIVICI-POPOLARI-LIBERALI
Dr. Mario Atzeni

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