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Dalla didattica a distanza al teatro a distanza

Sono già 300 le scuole, in tutta Italia ad aver aderito al progetto Teatro a Distanza.

Pubblicato il Marzo 8, 2021

2020: Un “anno sprecato” per quasi un adolescente su due (46%). Per la maggior parte di loro, la sensazione è quella di aver messo la propria vita in pausa. In effetti secondo gli psicologi e in base a molti studi, sono coloro che risentono maggiormente dalla pandemia, che li ha visti penalizzati nell’interruzione delle attività scolastiche in presenza. Secondo un’indagine condotta per Save the Children, il 42% ritiene ingiusto che agli adulti sia permesso di andare al lavoro, mentre ai giovani non è permesso di andare a scuola. Probabilmente la maggior parte di essi, mai avrebbe immaginato di essere rammaricato di non poter andare a scuola, riscoprendo così il valore dell’aggregazione.

Come fronteggiare quest’emergenza?

Il Ministero dell’Istruzione si è reso conto che la sola DAD non basta. Insegnanti, alunni e famiglie sono allo stremo: l’emergenza è diventata sociale. Urgevano supporti didattici ulteriori per rendere più interattive la lezioni. Nel Decreto Ristori sono infatti state messe a disposizione risorse pari a 3,6 milioni in PON che consentiranno il noleggio di supporti didattici digitali per quest’anno scolastico, che garantirà, la didattica digitale integrata.

Chi ha risposto e come sta funzionando la didattica digitale integrata?

Un esempio di didattica digitale integrata, trova la sua applicazione nel progetto Tad: il teatro a distanza rivolto alla net generation. L’obiettivo del progetto TAD è non interrompere la didattica dedicata alla cultura teatrale e permettere agli studenti di essere vicini al teatro per evitare che non solo ci si allontani gli uni dagli altri, ma che ci allontaniamo anche dalla cultura considerato che teatri, cinema e musei sono chiusi. Ecco dunque un modo per portarla direttamente a casa, rompendo le barriere dello schermo e raggiungendo più studenti possibile. “Il progetto Tad (Teatro a Distanza) nasce dall’urgenza di sensibilizzare le nuove generazioni al teatro, riducendo le distanze e supportando famiglie e insegnanti nel difficile compito dell’homeschooling, mettendo a disposizione materiale didattico everytime and everywhere – afferma Luca Varone, attore e fondatore della Klimax Theatre Company – Nell’era della società del multischermo, era giunta l’ora di ridefinire e riorganizzare i processi di acquisizione del sapere e le dinamiche dell’appropriazione conoscitiva, così la mia compagnia, piuttosto che arrendersi ha preferito adattarsi a questo cambio di rotta, ideando il progetto Tad, creato apposta per i nativi digitali”.

Sono già 300 le scuole, in tutta Italia ad aver aderito al progetto Teatro a Distanza.

I docenti, con gli studenti a distanza direttamente dalle loro abitazioni, attraverso le LIM, accederanno a tre progetti teatrali in lingua inglese e francese con tematiche sia attuali come il cyber bullismo nell’era dei social network, sia classiche come la vita e le opere di W. Shakespeare.

I ragazzi non solo vedranno on line lo spettacolo, ma avranno anche materiale didattico per studiare comprendente:

1 Video integrale dello spettacolo con sottotitoli
2 Copione dello spettacolo in pdf 
3 Video extra con gli attori madre lingua, che spiegano lo spettacolo, scena per scena, con sottotitoli
4 Glossario contenente i vocaboli più difficili e la lista delle espressioni linguistiche usate nel testo
5 Questionario per verificare la ricaduta didattica, e quanto hanno appreso dalla visione dello show.

Tad accoglie l’appello del Ministero e favorisce l’apprendimento digitale, ponendosi come mediatore tra procedure tecnologiche e processi didattici. Si favorisce così una forma di apprendimento, tecnologicamente assistito ma mediato da attori professionisti, che creano un nuovo modello pedagogico. Il risultato è un cambio strategico che crea un nuovo modello didattico basato sulla formazione attraverso le tecnologie.

“Questo strumento ci ha permesso di volare, sperimentando il valore didattico del teatro – afferma la Preside Giovanna Giordano, dell’istituto ITI Renato Elia di Castellammare di stabia (NA) – Il progetto “Teatro a distanza” è creato per la scuola e adatto alle lezioni, grazie ai servizi di supporto e le schede di lettura. Prima facevamo teatro ragazzi in presenza, ma ora stiamo scoprendo i vantaggi i di avere sempre a disposizione il materiale didattico: potendolo utilizzare a livello curricolare gli insegnanti ne possono usufruire più spesso. Non c’è nulla di bello, che non sia nato in un momento di crisi, noi così abbiamo scoperto che possiamo arrivare a più ragazzi di quanto avremmo potuto fare in presenza. Dirigenti scolastici e insegnanti hanno una grande responsabilità: la scuola deve avvicinare a tutti i linguaggi espressivi, ma un adolescente scopre linguaggi vicini alle proprie attitudini solamente se ne viene in contatto. La scuola può aprire a questi stimoli: è così che si scoprono vocazioni”.

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