Pubblicato il 31 Marzo, 2021
Il gip di Trapani, Caterina Brignone, per chiarire le finalità degli “illeciti” che sarebbero stati commessi falsificando i dati sul Covid nell’Isola, non esita a parlare di uno “scellerato disegno politico”, ma tiene anche a puntualizzare che “il presidente della Regione, Nello Musumeci sembra estraneo e anzi pare tratto in inganno dalle false informazioni che gli vengono fornite”.
Dalle intercettazioni, captate pochissimi giorni fa, tra il 19 e il 20 marzo, emerge che Palermo secondo alcuni dati avrebbe dovuto essere dichiarata zona rossa. Era proprio Razza a informarne Musumeci, ma nel giro di poche ore, cambiò idea..
La discussione sulle restrizioni da applicare a Palermo inizia il 19 marzo ed è Di Liberti a dire all’assessore alla Salute: “Ruggero, secondo me, noi, Palermo dobbiamo fare zona rossa, 500 positivi solo in provincia di Palermo, di cui 225 solo in città” e Razza chiedeva: “Ma i 500 sono oggi?” e la dirigente rispondeva: “Oggi, oggi, oggi! Non è lunedì e quindi non abbiamo il problema del sabato e domenica, oggi è venerdì e sono quelli di ieri. Abbiamo controllato i laboratori, i comuni è che ci sono tanti comuni, ci sono 39, 28, ci sono nuovi focolai”. E allora Razza si mostrava risoluto: “Stasera ne dobbiamo parlare, voglio anticiparlo al presidente… Girami i comuni, ma verifichiamolo questo dato… Verifichiamo anche una serie di valutazioni che devono essere fatte e casomai le facciamo domani”.
Poco dopo Razza chiamava quindi Musumeci: “Ti volevo dire che abbiamo una situazione molto difficile a Palermo e provincia. L’incidenza ha superato la quota dei 250 per 100 mila abitanti e solo oggi superiamo i 400 casi solo a Palermo”. Inequivocabile la rezione del presidente della Regione: “Minchia!” e Razza proseguiva: “Si impone una necessità di dichiararla zona rossa, tutta la provincia, su tutta la provincia, questo ovviamente, secondo me, dobbiamo un attimino calibrarlo e capire come farlo, non se tu vuoi sentire Orlando” e Musumeci: “Certo, tutta la provincia, e certo!”.
A quel punto l’assessore suggeriva: “Ora se vuoi sentire anche Miccichè e gli altri perché succederà… ovviamente è la provincia di Palermo” e Musumeci: “E vabbè, ma di fronte a un numero del genere… Ma il Dipartimento è d’accordo?”. Razza rispondeva: “Il Dipartimento farà la proposta questa sera, decidiamo se glielo vogliamo dire oggi o se glielo vogliamo dire domani, perché se glielo diciamo ad Orlando, Orlando se la vende subito”. Il presidente della Regione era d’accordo: “Sì se la vende subito, il problema è capire se siamo in condizione di potere avvisare poi domani in tempo utile, questo è il discorso, perché non è che glielo possiamo comunicare due ore prima alla gente”.
Razza, però, non avrebbe più fornito notizie e così alle 18.04 del giorno successivo, 20 marzo, era Musumeci a chiederne: “Non ti sei fatto più sentire ieri, non so più niente su Palermo, per quanto riguarda la zona rossa” e l’assessore: “Cosa… Palermo? Ah no, non ti abbiamo… i dati, è sotto, è abbondantemente sotto i 250!”