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Atac, impianti fuori servizio per cause non dipendenti dall’azienda

Atac, due terzi degli impianti fuori servizio fermi per cause non dipendenti dall’azienda

Pubblicato il 6 Aprile, 2021

Completata in due anni la revisione del 40% degli impianti di traslazione


I dati sulla gestione di scale e ascensori


La riorganizzazione delle attività collegate alla gestione dei 658 impianti di traslazione nelle stazioni di metro e ferrovie romane, quindi scale mobili, ascensori, marciapiedi mobili e servoscala, ha consentito ad Atac non solo di diminuire di circa il 30% rispetto a due anni fa il numero degli impianti fermi per guasto, ma anche di effettuare le revisioni per il 40% degli impianti. In questo modo l’azienda ha recuperato il deficit di manutenzione cumulato a causa della gestione affidata alla precedente ditta di manutenzione, con cui Atac ha interrotto il rapporto contrattuale dopo le note vicende giudiziarie.


I risultati positivi della gestione, tuttavia, scontano alcune criticità riconducibili al contesto generale che nell’ultimo anno hanno inciso significativamente sulla disponibilità degli impianti per il pubblico. In particolare, l’avvento della pandemia ha reso necessaria la chiusura di 48 impianti in diverse stazioni per contingentare i flussi dei viaggiatori, ai quali si sono aggiunti altri 48 impianti lungo la metro B, che sono stati chiusi per scadenza vita tecnica, e per i quali sono in corso i lavori di sostituzione integrale. I tempi di realizzazione di questi ultimi, come nel caso delle stazioni di Castro Pretorio e Policlinico che ancora sono chiuse al pubblico, sono ovviamente condizionati dalle condizioni generali dell’infrastruttura (quali la presenza di amianto o di infiltrazioni di acque reflue) che non possono essere accertate in fase di progettazione ma solo una volta avviati i lavori di smantellamento.


A questi impianti fermi se ne aggiungono altri 30 per i quali sono state completate le attività di manutenzione, che sono in attesa che gli enti preposti procedano ai collaudi previsti dalla legge, in relazione ai quali Atac ha anche avanzato all’ente ministeriale competente possibili modifiche tecniche per consentire una manutenzione più semplice, rapida e meno onerosa. Fra questi ultimi impianti sono inclusi anche gli ascensori di Grotte Celoni, di cui a recenti notizie di stampa, che raccontano dei disagi subiti da un passeggero con disabilità, per i quali Atac si scusa, fermi da circa un mese in attesa dei collaudi dopo le revisioni speciali. Complessivamente, quindi, circa i due terzi degli impianti fuori servizio al momento sono fermi per cause non dipendenti da Atac. Anche a tal proposito l’azienda è in contatto con gli enti ministeriali preposti, con i quali si stanno discutendo anche alcune modifiche nelle procedure, per limitare i tempi di fuori servizio in occasione di revisioni.
 L’azienda ricorda che, per contenere i disagi provocati dall’indisponibilità di impianti, sul proprio sito internet e sui canali di infomobilità vengono comunicate le informazioni sull’accessibilità nelle stazioni. Tutti gli aggiornamenti verranno pubblicati in tempo reale. 

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