Pubblicato il 28 Aprile, 2021
Torino. Dal 28 aprile riapre le porte il MAO, Museo di Arti Orientali, con la nuova mostra dal titolo “Krishna, il divino amante. Dipinti indiani del XVII-XIX secolo delle collezioni del MAO”, che sarà visitabile fino al prossimo 26 settembre.
L’esposizione, curata da Claudia Ramasso e Thomas Danhardt, comprende, all’interno della collezione di opere d’arte provenienti dall’Asia minore, anche quattro dipinti religiosi incentrati sulla figura del dio Krishna, di cui tre di notevoli dimensioni.
La mostra si propone di far conoscere al pubblico questo tipo di produzione pittorica (picchavai), accompagnata da una selezione di componimenti poetici ascrivibili alla corrente devozionale della “bhatki”, nell’ottica della valorizzazione del concetto di esperienza estetica cara alla tradizione indiana, il “rasa”.
Questo termine, che significa “succo”, “essenza”, “gusto”, indica uno stato particolare emozionale intrinseco all’opera d’arte, sia essa di tipo visivo, letterario, musicale, capace di suscitare nello spettatore la corrispondente disposizione d’animo.
Le poesie presentate in mostra desiderano invitare ad un pieno godimento estetico dell’esposizione, attraverso il linguaggio universale delle espressioni artistiche.
I “picchavai” sono opere pittoriche delle scuole del Rajastan e rappresentano grandi dipinti su tela libera, consacrati al dio Krishna, una delle divinità indiane maggiormente conosciute in Occidente, manifestazione terrena del dio Vishnu e fulcro della corrente devozionale della “bhakti”. Tradizionalmente vengono esposti nella parte interna del tempio, in cui è venerata l’immagine di Krishna, per adornarne le pareti e gli arredi.
I dipinti sono in genere di grande espressività artistica e narrano la vita terrena del dio Krishna attraverso una serie di contesti diversi, che variano nel corso dell’anno in base al calendario delle feste relative alla divinità.
About Post Author
