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Silvia Ziliani

Assassinio di Laura Ziliani, lo scioccante racconto di Silvia Zani: “Così ho ucciso mia madre, le dicevo muori p*****a mentre la strangolavo”

Pubblicato il 6 Marzo, 2024

L’assassinio di Laura Ziliani per mano delle figlie Silvia e Paola Zani è una delle pagine più agghiaccianti della cronaca nera italiana. Al terribile delitto ha preso parte anche il reo confesso Mirto Milani, fidanzato di Silvia e amante di Paola.

Dopo alcuni giorni dalle sentenze, sono state depositate anche le motivazioni dove i giudici della Corte d’Assise hanno riportato le agghiaccianti deposizioni dei tre imputati, tutti rei confessi. Il primo a confessare è stato Milani, dopodiché anche le due sorelle sono crollate e hanno raccontato l’orribile verità.

Il mostruoso piano del trio criminale

Silvia Zani, che insieme al fidanzato Mirto Milani e alla sorella Paola Zani faceva parte del cosiddetto “trio criminale”, come sono stati ribattezzati, nell’interrogatorio del 25 maggio 2022 aveva spiegato di aver riflettuto a lungo sulle modalità migliori per compiere il terribile delitto.

Milani aveva proposto di accoltellarla, opzione scartata perché sarebbe stato difficile cancellare le tracce. Poi i tre avevano pensato al monossido di carbonio, ma infine avevano optato per lo strangolamento, ritenuta la morte meno indolore.

Milani aveva suggerito di far ingerire alla vittima del benzodiazepine, cosa che avrebbe anestetizzato la vittima secondo lui. Silvia, pur non essendo convinta, decise di assecondare i consigli del fidanzato e iniziò a rubare dall’RSA dove lavorava flaconcini di benzodiazepine. Durante il processo si è poi corretta, affermando che l’idea di somministrare benzodiazepine alla madre era stata di tutti e tre.

I ripensamenti

I tre assassini cercarono di mettere in atto il loro diabolico piano per la prima volta il 16 aprile 2021, quando Laura Ziliani avvertì un forte stordimento per ore dopo aver assunto molte dosi di benzodiazepine.

Milani si spaventò molto, dicendo che aveva molto da perdere, e per timore decise di acquistare un biglietto per fuggire alle Canarie il 6 maggio 2021, viaggio che fu sospeso a causa dell’avvento del Covid-19. Dopo però non ci furono altri ripensamenti e il diabolico trio portò a termine il suo folle piano la sera del 7 maggio del 2021.

L’agghiacciante confessione di Silvia Zani: “Pensavo sarebbe stato molto più rapido”

Laura Ziliani era appena rientrata nella sua casa di Temù, dove c’erano le figlie e Milani. Le figlie offrirono i muffin che avevano preparato alla madre, che li assaggiò ignara del fatto che all’interno ci fosse benzodiazepine.

Silvia Zani ha raccontato al pm cosa è successo in quei terribili minuti e di come hanno ucciso la madre. Lei entrò insieme alla sorella Paola nella stanza della madre e cercarono di strangolarla a mani nude. La donna però si svegliò e iniziò a rantolare e cercare di difendersi. “Pensavo sarebbe stato molto più rapido e meno doloroso, credevo sarebbe durato meno di un minuto” – rivelò la Zani.

Invece l’assassinio della madre è durato evidentemente diversi minuti e, a dar manforte alle due sorelle, poco dopo è sopraggiunto anche Milani che ha “sostituito” Silvia nello strangolamento della povera donna. A quel punto Silvia Zani ha rivelato di aver preso un sacchetto della spazzatura in cucina per infilarlo sulla testa della madre.

La donna era ancora viva, infatti il sacchetto si gonfiava e si sgonfiava a causa del suo respiro sempre più veloce e affannoso. La Zani ha detto di averle urlato contro “muori p*****a” perché la odiava in quel momento e perché la stava costringendo a fare quelle cose, aggiungendo che le diede anche un pugno.

L’occultamento del cadavere

Dopo molti minuti la donna è morta e in seguito all’agghiacciante delitto è stata spogliata dai 3 assassini, che le avevano avvolto i piedi nella pellicola e messo un sacco in testa. Dopo caricarono il corpo in auto e, a far spenti, si diressero verso la buca che scavarono ai lati del fiume. Dopo aver tolto il sacchetto dalla testa e la pellicola dai piedi, i 3 gettarono il corpo della donna nella buca in posizione fetale.

Silvia Zani ha detto di essere stata costretta ad uccidere la madre che, secondo lei, più volte aveva provato ad avvelenarla. Accuse che in realtà non hanno trovato riscontro e infatti il movente di questo orribile delitto resta avvolto nel mistero.

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