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Le confessioni bollenti di Vladimir Luxuria: “I politici si mettevano a 90. Erano…”

Pubblicato il Febbraio 21, 2024

Vladimir Luxuria è un personaggio controverso e conturbante, diventato ormai un volto noto della tv tanto da aver spodestato Ilary Blasi dalla conduzione della prossima edizione de “L’isola dei famosi”. L’ex politica ha sempre amato provocare e lo ha fatto ancora nel documentario “Roma, santa e dannata” di Roberto D’Agostino e Marco Giusti, parlando del Muccassassina, locale trasgressivo molto noto a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.

“Quanti politici nel locale…”

Vladimir Luxuria ha ripercorso quei tempi, rivelando che c’erano tanti politici: “Quanti ho conosciuto che di giorno stanno lì a dire ‘i valori della famiglia, noi difendiamo i valori della famiglia’ e la sera te li trovi calati nel parco a novanta”. In un’altra recente intervista la conduttrice ha rivelato di aver avuto una relazione con un politico di destra, senza però fare il nome.

Nonostante la presenza del Vaticano, la Luxuria ha spiegato che secondo lei Roma è una città molto pagana, come ha rivelato nelle sue confessioni scabrose: “Ogni notte interrompevamo la musica per fare spettacoli e all’epoca non si parlava di drag queen, ma eravamo dei precursori alla metà degli anni Ottanta. Era una sala unica con un palco molto alto e noi lo chiamavamo ‘musica frocia’. La Carrà, gli Abba, tutto quello che ci faceva sbattere e ancheggiare come dei capitoni. A fine serata si accendevano le luci e si metteva il Sirtaki. Tutti ci tenevamo mano per mano, come la danza della vita di Matisse. C’era il gay, la lesbica, la trans part-time, la trans full-time, l’eterosessuale, l’eteroflessibile”.

L’ex politica ha rivelato che tra i partecipanti c’erano molti personaggi in vista che temevano la presenza di fotografi. Quando poi il locale divenne trendy i partecipanti non solo non temevano i fotografi, ma anzi desideravano che ci fossero.

Il Degrado

Nel documentario D’Agostino ha ricordato anche il Degrado, un locale altrettanto trasgressivo. “In quella sala c’era di tutto – ha ricordato Vladimir – ricordo uno spettacolo di una pornostar che prendeva le candele una per una per infilarle nell’orifizio anale. Poi le faceva uscire con una colonnina di fumo. Oppure, le orge nella sala con colonna sonora “Quando nasce un amore” di Anna Oxa e tutti a trombare. Il Degrado era un locale brutale, senza arredo ma con tanti stanzini. Era frequentato da molti trans, ma anche da tanti travestiti part time. Quante volte sono andata a Londra e New York per capire la trasgressione, poi ho scoperto che siamo molto più trasgressivi noi”.

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