Pubblicato il 30 Dicembre, 2020
Almeno 7 le vittime del terremoto di ieri in Croazia che ha distrutto le cittadine di Petrinja, Glina e Sisak. Il bilancio è ancora provvisorio, molti i feriti tra cui 6 gravi trasportati a Zagabria, che dista solo 60 chilometri dall’epicentro del sisma di magnitudo 6.4 (quattro volte più forte di quello italiano di Amatrice).
Petrinja in particolare è ridotta in macerie, “è in uno stato “spaventoso” ha detto il Presidente croato, Zoran Milanovic, giunto nella città: “Quello che è accaduto è orribile. È stato un anno orribile. Questa città sarà ricostruita, ma nessuno sarà in grado di compensare i danni emotivi e spirituali subiti”. E il sindaco di Petrinja, Darinko Dumbovic: “Ci sono morti e feriti, abbiamo visto una bambina morta in una piazza, il centro è distrutto. È un disastro”. In realtà la bimba di 12 anni è l’unica vittima accertata della cittadina, la maggior parte dei morti a Glina.
Comunicazioni interrotte e terrore nella capitale croata e chiusa per precauzione la centrale nucleare di Krsko, in Slovenia. Dopo la scossa delle 12,20 se ne sono registrate altre 20 d’assestamento per quello che è il più forte terremoto mai registrato in Croazia e avvertito anche in mezza Italia, a Vienna e Monaco di Baviera. A Zagabria, capitale della Croazia, danni a diversi edifici, tra cui quello del Governo, e quartieri senza elettricità.
La scossa è stata avvertita nettamente in Italia dal Friuli all’Abruzzo. Alessandro Amato dell’Ingv ha sottolineato come le scosse nel versante adriatico si propaghino “con molta intensità, quindi non sorprende si sia avvertito nel nord est italiano e anche al Centro”.