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Emiliano candida la Puglia ad ospitare una nave rigassificatore: Taranto la sua sede?

Pubblicato il 13 Aprile, 2022

Il governatore Michele Emiliano ha annunciato che la Puglia è candidata alla realizzazione della nave rigassificatore.

Il governatore Michele Emiliano ha annunciato che la Puglia è candidata alla realizzazione della nave rigassificatore. Intervenuto al Live In di Sky Tg24 da Bari in un dibattito sull’energia, alla presenza al Kursaal del ministro per la Transizione Roberto Cingolani e del managing director di Tap Luca Schieppati, il governatore ha dato due indicazioni per rispondere alla crisi russa dopo lo scoppio della guerra e all’approvvigionamento energetico. Emiliano ha dunque sottolineato che la Puglia investirà sull’eolico e che nel primo semestre del 2023 sarà attiva la prima nave per la rigassificazione. I porti candidati ad ospitarla sono soprattutto Brindisi Taranto.

Brindisi e Taranto candidati per la nave rigassificatore

Il presidente Emiliano ha parlato con franchezza ad una platea di studenti dicendo che l’incremento dell’eolico è un sacrificio, che purtroppo bisognerà affrontare, anche se si tratterà di deturpare i paesaggi della regione. Però in futuro, quando le pale non serviranno, si potranno smontare. In questo senso deve essere considerato anche il progetto di Hope Srl di un parco eolico offshore al largo della costa tra Bari e Barletta.

La società ha presentato domanda alla capitaneria di Porto di Bari per la concessione demaniale trentennale per usufruire degli specchi acquei e realizzarvi un impianto. La società dovrebbe installare 80 turbine galleggianti per una potenza globale di 600 mw.

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Urgente la questione dell’approvvigionamento del gas

L’approvvigionamento del gas è un nodo urgente da sciogliere e per questo Emiliano ha aperto alla nave rigassificatore da realizzare in Puglia, a Brindisi oppure a Taranto. Con la pace immediata ci sarebbe meno fretta, ha detto il governatore, ma non si può aspettare e quindi bisogna pensare alla realizzazione di soluzioni alternative.

Cingolani ha dato direttive per un’altra opzione, collegata alle navi per rigassificare. Il ministro ha detto che stanno chiudendo attraverso Snam e che la prima sarà operativa entro il primo semestre del 2023. La nave si ormeggia dove c’è un tubo del gas, si compra o si affitta per 400-500 milioni, dà 5 miliardi di metri cubi l’anno e quando la transizione andrà avanti, la nave viene mandata via.

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