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Ex Embraco, Nosiglia: trovare una soluzione equa e rispettosa di persone e lavoro

Pubblicato il 5 Maggio, 2021

Sono arrivate 2 giorni fa le prime lettere di licenziamento ai 400 lavoratori della ex Embraco di Riva presso Chieri. Nel testo, a firma del curatore fallimentare Maurizio Gili, viene comunicato il “recesso del rapporto di lavoro” a partire dal 22 luglio 2021.Una notizia che non poteva lasciare indifferente l’Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, che ha voluto manifestare la propria solidarietà ai lavoratori.

“Apprendiamo con dolore e amarezza – ha affermato Mons. Nosiglia – la comunicazione dell’avvio della procedura dei licenziamenti collettivi per i lavoratori e le lavoratrici dell’ex Embraco. Oltre ad esprimere la mia vicinanza personale e quella della Chiesa di Torino a tutte le persone e famiglie coinvolte, auspico che si mettano in campo tutte le energie, risorse e progettualità per provare a trovare una soluzione equa e rispettosa delle persone e del loro lavoro. Come spesso ho avuto modo di ribadire, solo attraverso la cooperazione e l’intesa tra istituzioni – il ministero in prima persona -, imprese, organizzazioni sindacali e sistema del  finanziamento pubblico e del reddito privato si possono affrontare e risolvere grandi sfide e problematiche, come nel caso delle re-industrializzazioni”.

“Qualche giorno fa – ha concluso l’Arcivescovo – abbiamo celebrato il Primo Maggio, la festa del lavoro e dei lavoratori. Non buttiamo via l’occasione di costruire concreti segnali di speranza”.

Continua intanto l’appello di sindacati e Regione Piemonte per ottenere risposte dal Governo.

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