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Femminicidio nel Salento, ritrovato il coltello usato dal killer di Sonia

Pubblicato il 5 Febbraio, 2021

Dopo poco più di tre giorni dal terribile femminicidio nel Salento che, lunedì 1 febbraio, è costato la vita alla giovane Sonia Di Maggio, uccisa a coltellate dal suo ex fidanzato, Salvatore Carfora, sono stati ritrovate alcune importanti prove che riconducono a quest’ultimo e al suo brutale gesto di vendetta contro la povera 29enne di Minervino. Nella tarda mattinata di oggi, infatti, gli agenti di Polizia del Commissariato di Otranto hanno ritrovato nelle campagne di Minervino di Lecce (l’omicidio era avvenuto a Specchia Gallone, una frazione di Minervino) gli indumenti di Salvatore ed il coltello utilizzato per ammazzare la sua ex fidanzata, che aveva fatto da scudo per proteggere il suo attuale compagno dalla follia omicida del killer.

Femminicidio nel Salento, si tratta di un coltello da sub d 20 cm.

Il brutale femminicidio nel Salento di lunedì scorso, quindi, è avvenuto per mano di un coltello a serramanico da sub di 20 cm. con lama di 8 cm. L’arma del delitto è stata ritrovata dagli agenti sotto un cumulo di pietra a circa 200 metri dal luogo in cui si era consumato l’assassinio, nei pressi di una scuola materna di Specchia Gallone. Poco più in là, invece, alle spalle del cimitero di Minervino dove il killer aveva trascorso la notte, sono stati ritrovati dietro ad un muretto a secco giubbotto, felpa, pantaloni e calze, cioè gli indumenti che Salvatore indossava mentre si macchiava del terribile gesto invece, ben nascosti sotto un cumulo di pietre. Sul posto è intervenuta anche la Polizia Scientifica che ha refertato le tantissime tracce ematiche ritrovate, sia sull’arma del delitto che sugli indumenti del killer.

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