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Giustizia ingiusta: in Italia, ogni giorno, 3 innocenti finiscono in carcere

n Italia ogni giorno 3 cittadini innocenti finiscono in carcere. E questo il clamoroso numero citato dal report di 2 testate nazionali che riportano in cifre quello che è il conto degli errori della giustizia italiana.

Pubblicato il 5 Febbraio, 2022

In Italia ogni giorno 3 cittadini innocenti finiscono in carcere. E questo il clamoroso numero citato dal report di 2 testate nazionali che riportano in cifre quello che è il conto degli errori della giustizia italiana.

Secondo il Giornale, “solo nel biennio 2019/2020 le ordinanze di riparazione per ingiusta detenzione sono state 1.750, con un esborso per lo Stato di oltre 80 milioni di euro. E a fronte di questa messe di provvedimenti ingiusti che lo Stato ha riconosciuto come tali, sono state promosse solo 45 azioni disciplinari contro i magistrati: di queste 7 si sono concluse con l’assoluzione, 13 con il non doversi procedere (per esempio perché il magistrato sotto accusa ha lasciato la toga) e 25 erano ancora in corso al momento dell’ultima relazione al Parlamento del ministero della Giustizia.

Questo sta a significare che per un totale di 1.750 errori conclamati, 283 dei quali non più impugnabili, non c’è stata una sola censura, un solo ammonimento: per trovarne uno tocca risalire al 2018, anno in cui a fronte di 509 indennizzi per ingiusta detenzione riconosciuti sono stati sottoposti ad azione disciplinare 16 magistrati”.

In particolare i numeri per ingiusta detenzione vengono forniti, ogni anno dall’associazione errorigiudiziari.com che spiega. “per avere una prima idea di quanti sono gli errori giudiziari in Italia vale la pena di mettere insieme sia le vittime di ingiusta detenzione sia quelle di errori giudiziari in senso stretto. Ebbene, dal 1991 al 31 dicembre 2020 i casi sono stati 29659: in media, poco più di 988 l’anno”.

Di una riforma della giustizia si parla da tempo, sostenuta anche da diverse forze politiche e richiamata anche dallo stesso Presidente Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento che è tornato a battere su un tema che gli sta a cuore: la riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario: “E’ indispensabile che le riforme annunciate giungano con immediatezza a compimento, – ha detto Mattarella – affinché il Consiglio superiore della magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, superando logiche di appartenenza che devono rimanere estranee all’ordine giudiziario”. 

“Il confronto a Palazzo Chigi di Draghi con Cartabia, avvenuto nel giorno del giuramento di Mattarella, ha posto le basi per un nuovo giro di orizzonte che la ministra avrà con le forze politiche la prossima settimana – a darne certezza è il Messaggero – prima di presentare il testo in Consiglio dei ministri. Nel frattempo il timing è partito con la Commissione Giustizia della Camera che ha fissato per il 16 la ripresa dei lavori sul testo di riforma a suo tempo presentato dal ministro Bonafede“.

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