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Inchiesta sul cimitero di Sezze: chieste tre condanne e 26 rinvii a giudizio

L’inchiesta sul cimitero di Sezze portò alla luce un presunto sistema di corruzione peer la concessione delle tombe da parte del custode della struttura e di un dirigente del comune

Pubblicato il 6 Aprile, 2023

Si è svolta, davanti al gup del Tribunale di Latina, l’udienza preliminare del processo per la gestione del cimitero di Sezze. Il pubblico ministero Valerio De Luca ha formulato le richieste di condanna per i tre imputati che hanno chiesto il rito abbreviato ammettendo, quindi, le proprie responsabilità, rinviando a giudizio, invece gli altri 26 imputati. La richiesta è stata di 2 anni e otto mesi di reclusione – tenuto conto della della riduzione di un terzo della pena per chi sceglie il rito abbreviato – per Fausto Perciballe, Andrea Redi e Alfredo De Angelis. Gli altri, come detto, sono stati rinviati a giudizio con accuse, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, in concorso e continuato; induzione indebita a dare o promettere utilità; distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, in concorso e continuato; peculato continuato; concussione in concorso; tentativo di minaccia o violenza in concorso per costringere a commettere un reato; esecuzione di lavori in assenza del titolo abilitativo e in violazione del regolamento di polizia mortuaria.

Come si ricorderà, l’inchiesta riguarda principalmente l’ex custode che avrebbe indotto alcuni privati a pagare per assicurare una sepoltura ai propri cari, con la complicità, sempre secondo l’accusa, di un funzionario del Comune che aveva il compito di produrre la relativa determina di assegnazione dei loculi o delle tombe, a sepoltura già realizzata. Dalle carte, sarebbero anche emersi pagamenti di somme considerevoli, sempre al custode, da parte di imprese interessate ad ottenere la realizzazione di lavori edilizi e di decorazione delle tombe, che spettavano invece alla società partecipata dal Comune; senza dimenticare la delle salme, che venivano mischiate ai resti di altre tombe, disposte sempre dal custode per consentire la costruzione di nuove tombe da cedere ai cittadini di Sezze.

Nel procedimento si sono costituiti parte civile il Comune di Sezze, l’associazione ’Caponnetto’ e due privati cittadini.

L’udienza è stata aggiornata 2 maggio quando parleranno gli avvocati, tanti, della difesa; quindi la camera di consiglio ed il pronunciamento della sentenza.

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