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Checco Zalone

Sanremo, la “favola LGBTQ” di Zalone divide i social

spaccato l’opinione pubblica, tra chi ha definito il suo intervento la favola Lgbtq contro l’ipocrisia e chi invece ha parlato di un chiaro discorso in cui “si manca di rispetto alle donne e alla comunità LGBTQ”. Infiniti sono i commenti che sui social si sprecano e che dividono l’opinione pubblica.

Pubblicato il 3 Febbraio, 2022

Il monologo con cui Checco Zalone si è presentato sul palco della 72esima edizione del Festival di Sanremo, ha già spaccato l’opinione pubblica, tra chi ha definito il suo intervento la favola Lgbtq contro l’ipocrisia e chi invece ha parlato di un chiaro discorso in cui “si manca di rispetto alle donne e alla comunità LGBTQ”. Infiniti sono i commenti che sui social si sprecano e che dividono l’opinione pubblica.

Zalone divide i social

Un vero attacco è immediatamente partito da un’indignata Monica Romano, consigliera comunale di Milano e attivista Lgbtq che ha così reagito alle parole di Zalone: “prepariamo i comunicati stampa contro questo scempio”.

Cosa ha fatto Zalone sul palco dell’Ariston? Zalone ha messo in scena una fiaba, una “storia Lgbtq ambientata in Calabria”. Il racconto è quello di Oreste, un uomo trans di origine brasiliana che viene invitato a un ballo di corte da un re omofobo. Oreste ha un colpo di fulmine con il principe ma il re si oppone. Alla fine della favola con una parodia di Almeno tu nell’universo si scopre che il trans si prostituisce e che il re è uno dei suoi clienti affezionati.

La parodia di Almeno tu nell’universo

Dalla ‘fata estetista’, per la ‘ceretta’, alle frasi ’11 e 58 e non so che accade sotto’ e ‘piace ‘a sopresada’, l’intervento del comico è andato oltre, con una parodia di Almeno tu nell’universo, di Mia Martini, sono queste le parole usate da Zalone: ‘Sao c’è gente strana, che vuole ‘a fragola e ‘a banana’, ‘io mo’ sarei diverso, che ipocrisia nell’universo‘, ‘Io soy metà metà, sì è vero… tu sei un co*lione intero’.

Le critiche al comico pugliese arrivano da voci diverse, fra queste anche quella del Premio Strega 2022 Jonathan Bazzi: “she assenza totale di talento, oltre che di intelligenza emotiva. – critica Bazzi che poi ironizza – Non vedevo Zalone dalla parodia di Carmen Consoli/zio Santuzzo, e ora mi sono ricordato perché”.

L’Alberto Sordi del XXI secolo

E inoltre c’è chi fa i complimenti al comico “sempre grande Checco Zalone” – a dirlo è Mario Adinolfi che si spinge oltre e lo definisce “l’Alberto Sordi del XXI secolo italiano. La storia del nostro Paese sarà raccontata dai suoi film, dai suoi sketch e anche da questo passaggio a Sanremo nel 2022.

E poi chi c’è chi, dai social, non lo vede per niente dissacrante ma piuttosto ironizza sulla coerenza di Sanremo, è il caso di twitter dove una ragazza sarda scrive: “prima la Cesarini con un discorso sul razzismo e la xenofobia, poi Checco Zalone che manca di rispetto alle donne e alla comunità LGBTQ”.

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