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Mestre

Strage di Mestre, arrivano i risultati dell’autopsia dell’autista: spunta una clamorosa ipotesi

Pubblicato il 13 Ottobre, 2023

Continuano senza sosta le indagini sull’incidente di Mestre, che al momento vede indagate 3 persone raggiunte da altrettanti avvisi di garanzia.

Sono arrivati i primi risultati dell’autopsia di Alberto Rizzotto, l’autista del pullman morto insieme ad altre 20 persone, tutti turisti stranieri, dopo il tragico schianto, e i risultati sono abbastanza sorprendenti.

I risultati dell’autopsia di Rizzotto

Una delle ipotesi più accreditate era che Rizzotto abbia avuto un malore, in seguito al quale ha perso il controllo del mezzo. I colleghi lo hanno definito come un autista esperto e preparato e proprio per questo motivo col tempo si è fatta strada l’ipotesi di un malore.

Teoria che al momento sembra essere smentita dai primi risultati dell’autopsia, che escluderebbero malori di natura fisica o problemi al cuore. Dall’autopsia inoltre sarebbero emerse delle lesioni sulle dita di Rizzotto, segno che probabilmente l’autista ha stretto il volante con tutta la forza che aveva.

Come sottolinea Il Corriere del Veneto però i risultati ottenuti sarebbero parziali, infatti si attendono gli esiti di esami più approfonditi sul cuore, effettuati dai medici legali Guido Viel e Roberto Rondolini e richiesti dal pm Laura Cameli. Uno di questi esami sarà effettuato la settimana prossima e dovrebbe dare risposte e indicazioni più precise.

La dinamica dell’incidente: le ipotesi

Come si può vedere dal video l’autobus, senza impattare con altri veicoli, si è spostato verso destra strisciando per circa 50 metri lungo il guardrail senza alcun segno di frenata o tentativo di rimettersi in carreggiata.

Il pullman poi è arrivato in un punto dove la barriera era finita a causa di un varco di circa un paio di metri, venendo trafitto dal guardrail e precipitando rovinosamente giù nella sottostante via della Pila.

Le indagini si stanno concentrando su eventuali guasti all’autobus, inizialmente scartati poiché si trattava di uno Yutong E-12, un mezzo di ultima generazione con propulsione elettrica messo in circolazione da appena un anno.

La strisciata sul guardrail potrebbe non essere stata una conseguenza del problema, ma un gesto volontario di Rizzotto che avrebbe così tentato di rallentare il mezzo, di cui forse non aveva più il controllo.

Insomma si è trattato forse un tentativo disperato di fermare l’autobus, che tra l’altro era quasi riuscito, poiché come dimostrano i dati del gps l’autobus avrebbe toccato la barriera a 36 km/h, arrivando sul punto dove è precipitato ad appena 6 km/h. Una teoria che aprirebbe la strada che porta ad un guasto dei freni.

Indagini sull’idoneità del guardrail

Saranno effettuate ulteriori perizie anche sul bus e si ispezionerà la scatola vera, che potrebbe conservare informazioni preziose. Intanto è stata predisposta un’ispezione sul guardrail e sulla sua idoneità, ma anche sulle condizioni del manto stradale.

Le indagini sono state affidate a Placido Migliorino, già impegnato nelle indagini del crollo del ponte Morandi, che al momento ha eseguito un primo sopralluogo sul cavalcavia.

Controlli più approfonditi saranno avviati il 25 ottobre, quando il viadotto sarà chiuso al traffico, e una seconda ispezione è prevista il 9 novembre. Il consulente ha chiesto 120 giorni per fornire una perizia e quindi il deposito dell’elaborato è previsto per la fine di febbraio 2024.

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