Pubblicato il 4 Giugno 2022
Il gip Andrea Scarpa ha confermato l’arresto di Monica Santi, la babysitter che ha confessato di aver lanciato un bimbo dalla finestra a Soliera, in provincia di Modena, con l’accusa di tentato omicidio aggravato e attualmente la donna si trova in carcere. Sin da subito i sospetti si erano concentrati proprio sulla babysitter che, dopo un lungo silenzio, ha confessato di essere l’autrice del folle gesto: “Ho preso Tommaso e l’ho lanciato dalla finestra – ha ammesso la 32enne di Carpi – ma non so perché l’ho fatto. Ho avuto un malore, mi sentivo soffocata, come se fossi in catalessi”.
La Santi, nella sua confessione, però, ha dichiarato che il suo “non è stato un gesto volontario o deliberato”. Come ha spiegato il suo avvocato, Francesca Neri, la babysitter viene da un lungo periodo difficile e non sa spiegare il perché di questa follia, in pratica è come se la Santi si fosse trovata trovasse in una sorta di realtà parallela, immobilizzata e totalmente scollegata dalla realtà.
Il passato di Monica Santi
Gli inquirenti stanno scavando nel passato della donna, per capire se c’è stato un evento traumatico che ha provocato un gesto così folle e insensato. Ma chi è Monica Santi? Sette anni fa la donna si laureò in Economia, dopodiché iniziò a lavorare come segretaria contabile, poi, l’anno scorso fu licenziata improvvisamente; una rottura che ebbe anche strascichi giudiziari e una battaglia legale per ottenere gli arretrati.
Per un certo periodo di tempo Monica Santi si trasferì in Francia, per studiare la lingua, per poi ritornare nuovamente a Modena dove ha iniziato a lavorare come babysitter. Dallo scorso gennaio ha iniziato a lavorare per 8 ore al giorno nella famiglia del piccolo, rispondendo ad un annuncio di lavoro online come babysitter ma, nessuno avrebbe mai potuto lontanamente immaginare un’azione simile, poiché la ragazza sembrava tranquilla e non aveva mai dato segni di squilibrio mentale.
Parla Domenico Berardi: “Ecco cos’è la catalessi”
Come può una ragazza tranquilla e all’apparenza senza particolari problemi fare un gesto così agghiacciante? Sulla questione prova a fare luce Domenico Berardi, professore ordinario fuori ruolo di Psichiatria dell’università di Bologna, che intervistato da “Repubblica” dice: “Probabilmente questa ragazza ha avuto un episodio psicotico – spiega il professor Berardi – o anche pensieri deliranti. Il mio è un ragionamento ipotetico, ma ci sono due fattori chiave in questa storia: la frustrazione dopo un fallimento e la solitudine. Nel lavoro in genere c’è un livello di competizione alto – continua il professore Berardi – quindi le persone più fragili a livello cognitivo ed emozionale possono perdere il loro equilibrio. Psicosi del genere non esordiscono per caso.
Ma cos’è la catalessi? Su questo aspetto il professore Berardi dà una definizione ben precisa: “Si verifica quando una persona non ha più il controllo del proprio corpo. Resta da capire se questa inconsapevolezza sorge prima o dopo il gesto, come meccanismo di difesa della mente. Su questo posso immaginare che sarà una perizia a stabilirlo”.