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L’ultimo oltraggio a Giovanni Falcone: il boss celebra le nozze d’argento nella chiesa che ospita i resti del magistrato

Pubblicato il 26 Aprile, 2024

I resti di Giovanni Falcone, il giudice anti-mafia che ha pagato con la vita la sua lotta senza compromessi a Cosa Nostra, sono custoditi nella chiesa di San Domenico a Palermo. Proprio qui tanti palermitani onesti vengono a pregare ogni giorno lasciando lettere, appelli e addirittura richieste d’aiuto al giudice.

Proprio in quella chiesa, considerata una sorta di simulacro della giustizia e della legalità, il boss Tommaso Lo Presti, che ha passato 12 anni in carcere poiché considerato a capo del mandamento di Porta Nuova, ha festeggiato a metà aprile le nozze d’argento. Come succede spesso per le celebrazioni di mafiosi la cerimonia si è celebrata in pompa magna. Il problema è che Lo Presti non avrebbe potuto neanche mettere piede nella chiesa, dal momento che i mafiosi sono scomunicati.

La difesa del prete: “Non sapevo chi fosse”

Nell’occhio del ciclone ci è finito il parroco della chiesa di San Domenico, che però si è giustificato spiegando di non sapere che quell’uomo era un boss. I domenicani tramite una nota hanno fatto sapere che la donazione avuta dal boss non sarà restituita, ma utilizzata a beneficio dei palermitani poveri.

Non è chiaro se il boss abbia scelto quella chiesa come sfregio alla memoria di Giovanni Falcone o se la scelta sia stata del tutto casuale, ma sicuramente resta il grave errore commesso dal parroco. Proprio in quella chiesa furono celebrati nel maggio del 1992 i funerali di tutte le vittime della strage di Capaci.

La rabbia di Maria Falcone

Maria Falcone, sorella di Giovanni, ha espresso la sua rabbia parlando apertamente di oltraggio alla memoria del fratello, una dimostrazione di prepotenza da parte della mafia.

Del resto il torbido connubio tra la chiesa e la mafia non è certo una novità. Nel 2015 a Paternò la statua di Santa Barbara sulle note de “Il padrino” si inchinò davanti all’abitazione di una nota famiglia mafiosa, ma casi del genere se ne sono registrati in tante altre parti in occasione delle feste religiose e patronali.

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