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Omicidio di Castrì, svolta clamorosa nelle indagini. Arrestati in tre, due sono donne

Pubblicato il 14 Ottobre, 2022

Arriva la svolta clamorosa e probabilmente definitiva in merito all’inquietante omicidio di Castrì. L’11 giugno scorso l’ex falegname e pensionato, Donato Montinaro, 75enne del posto, fu trovato morto nella sua casa nel piccolo paesino salentino. L’anziano fu trovato legato ad una sedia ed incappucciato e le prime indagini portarono alla pista della vendetta come movente per il brutale omicidio. Dopo circa quattro mesi di indagini serrate, si è arrivati alla svolta. L’uomo fu incappucciato e immobilizzato ad una sedia, per poi essere denudato, picchiato e strangolato. Una volta completato l’omicidio di Castrì, gli autori lo derubarono. Si capì fin da subito che ad agire non poteva essere stata una sola persona, ma ci fu un concorso criminoso. Nelle ultime ore, infatti, a conclusione delle indagini sono state arrestati in tre che rispondono in concorso, di rapina e omicidio aggravati. In carcere sono finiti: Antonio Esposito, 39enne di Corsano; Angela Martella, 58enne di Salve; Patrizia Piccinni, 48enne di Modugno residente ad Alessano. Il lavoro per i carabinieri del Nucleo Investigativo del reparto operativo di Lecce non è stato facile, poiché hanno dovuto lavorare su una zona molto ampia e dove c’è un grande passaggio di auto e persone. Tuttavia, come hanno spiegato in una nota gli stessi militari, mettendo a sistema orari, passaggi e celle telefoniche agganciate dai telefoni degli indagati, è stato possibile fare ordine sui tasselli raccolti e ricomporre il puzzle per la risoluzione del caso.

Omicidio di Castrì, la ricostruzione di quanto avvenuto

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, che ha portato ai tre arresti per l’omicidio di Castrì, le due donne erano solite avvicinare anziani benestanti per chiedere poi somme di denaro in cambio di intrattenimenti telefonici o altro. Riuscivano così a guadagnarsi la loro fiducia, fino a scoprire se e dove conservavano denaro in casa. Una delle due donne era a conoscenza del fatto che il 75enne possedeva una cospicua somma di denaro tra le mura domestiche (Montinaro non si fidava di poste e banche e custodiva tutti i suoi risparmi in casa) e così, con l’aiuto di una terza persona, sono riuscite ad introdursi in casa, dove l’anziano uomo viveva con la figlia disabile. Ci sarebbe anche una quarta persona coinvolta nella rapina e nell’omicidio di Castrì, sulla quale si stanno concentrando le indagini. Gli investigatori spiegano le efferate modalità della rapina finita male: “Gli indagati dopo essersi introdotti nell’abitazione avrebbero percosso, incappucciato e immobilizzato la vittima legandola mani e piedi, e si sarebbero allontanati portando un utensile agricolo e una somma di denaro in contanti non quantificata”. Stando agli accertamenti medico-legali, Montinaro non morì per le percosse ricevute, ma per “asfissia  da  soffocamento  diretto  per  azione  combinata  di imbavagliamento, incappucciamento e strangolamento con indumenti, lenzuola e nastro adesivo”.

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