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Pfizer

Pfizer, la viceministra Todde ascolta i sindacati: “Governo a difesa del sito di Catania”

Pubblicato il 16 Novembre, 2021

Una linea di chiarezza a tutela dello stabilimento Pfizer di Catania. È questo l’appello dei sindacati dei lavoratori lanciato lo scorso mese con un sit-in dinanzi la sede dell’azienda che si trova nella zona industriale etnea. Un appello raccolto dalla deputata regionale Jose Marano del M5S che oggi ha promosso un incontro on line tra i rappresentanti sindacali e la vice ministra allo Sviluppo Economico Alessandra Todde, al quale ha partecipato anche l’ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. 


Il vertice – tenuto in video conferenza – è stato animato anche dai sindacalisti Graziella Faranna (RSU Filctem Cgil), Gerry Magno (segretario generale Filctem Cgil), Carmelo Giuffrida (segretario generale UGL chimici), Giuseppe Mirabella (Rsu UGL chimici), Marco Puliafito (Rsu Ulitec) e Alfio Avellino (segretario generale UilTec).

“Territorio martoriato”

“Non potevamo non raccogliere la richiesta di confronto e di sostegno chiesta dai lavoratori di un sito produttivo importantissimo per Catania”, ha esordito Marano. “La storia dello stabilimento, che risale alla fine degli anni ’50, è stata spesso travagliata e non sono state poche le perdite di personale subite nel corso del tempo. La situazione attuale impone una massima allerta: lo spostamento di alcune linee di produzione degli antibiotici in altri Paesi, come la Cina, potrebbe avere conseguenze molto serie per la sorte dei dipendenti e dell’impianto catanese. Quindi è necessario dialogare con i vertici aziendali su quale sia la prospettiva per Catania, su quale sia il piano industriale alla luce delle delocalizzazioni e se vi siano in serbo nuove produzioni da dirottare in Sicilia. Un territorio come il nostro – ha concluso Marano – già martoriato da una crisi occupazionale importante, che annaspa e cerca di risollevarsi, non può rischiare di perdere una realtà industriale così importante che conta circa 800 lavoratori”.

Pfizer
Jose Marano al sit-in Pfizer

Durante l’incontro la viceministra Alessandra Todde ha assicurato che “il governo si attiverà per chiedere un vertice con l’azienda sia a livello nazionale sia a livello locale per chiedere contezza dell’agenda e del piano industriale. Occorre comprendere quali siano i piani di espansione e gli investimenti che intende operare la multinazionale. Ovviamente presenteremo le istanze e le preoccupazioni del territorio che abbiamo raccolto oggi e quindi sulla base delle sollecitazioni presentate dai lavoratori e dalle sigle sindacali chiederemo risposte. Stiamo parlando di un sito con un numero importante di occupati e che è strategico per Catania per cui abbiamo necessità di capire dai vertici aziendali che tipo di futuro stanno pianificando per lo stabilimento. Saremo senza se e senza ma tutti allineati e coordinati nella difesa di un sito importante per Catania”.

“Servono risposte sui farmaci in produzione”

L’ex ministra Catalfo ha evidenziato che “la difesa dell’occupazione è un punto importante per il nostro territorio. Va compreso rapidamente che cosa sta succedendo, su cosa intende puntare la Pfizer e se i farmaci prodotti in questo stabilimento non siano più importanti per l’azienda. Quest’ultima va coinvolta in un percorso di dialogo con i lavoratori e quindi con i sindacati. Servono risposte sui farmaci in produzione, alcuni dei quali hanno i brevetti in scadenza, e anche sulla eventuale possibilità di poter produrre vaccini anti Covid a Catania”.

“Incontro decisamente proficuo”

Per i sindacati l’incontro è stato da “decisamente proficuo”, visto che sono state analizzate le problematiche e il governo si è impegnato a incontrare i vertici aziendali. Per Filctem Cgil, Uiltec Uil e Ugl chimici, dunque, “Pfizer continua ad investire su nuovi farmaci ma in altri siti e non su Catania. Tutto ciò avviene nel totale silenzio dell’azienda che, nonostante le reiterate richieste di convocazione urgenti da parte delle segreterie territoriali e nazionali, ad oggi non ha permesso alcun confronto. Neanche sulla richiesta di un nuovo Piano industriale si riesce ad avere risposta”.

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