Pubblicato il 9 Maggio, 2022
“Fascista. Fascista. Fascista”. Lo urlano mentre lui resta in balia della folla, ricoperto di vernice rossa, umiliato.
E’ quel che è successo all’ambasciatore di Mosca in Polonia, Sergei Andreyev, durante la cerimonia al cimitero russo di Varsavia in occasione della Giornata della Vittoria. Il diplomatico stava deponendo fiori al cimitero dei soldati sovietici nella capitale, quando è arrivato un gruppo di manifestanti che prima gli ha strappato i fiori dalle mani e poi lo ha imbrattato con la vernice rossa.
Molti manifestanti avevano bandiere ucraine e altri indossavano lenzuola bianche imbrattate di vernice rossa a rappresentare il sangue versato durante la guerra.
Schizza alle stelle, quindi, la tensione tra Russia e Polonia, anche se, Storia a parte, fin dalle prime fasi della guerra i rapporti si sono ufficialmente incrinati per via del sostegno ai rifugiati ucraini, con Mosca che, come ritorsioni per le sanzioni subite, ha chiuso i rubinetti che riforniscono di gas il territorio polacco.
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