« Torna indietro

Raggiunto l’accordo. Macron: ‘Giorno storico per l’Europa’

Dopo quattro giorni e quattro notti di vertice, in un vortice di trattative all’ultimo euro, alle 5.30 del mattino di oggi si è tagliato il traguardo. Trovato l’accordo sul Recovery Fund e il Bilancio UE 2021-2027.

Pubblicato il 21 Luglio, 2020

Dopo quattro giorni e quattro notti di vertice, in un vortice di trattative all’ultimo euro, alle 5.30 del mattino di oggi si è tagliato il traguardo. Trovato l’accordo sul Recovery Fund e il Bilancio UE 2021-2027.

Alla novantesima ora di trattativa a Bruxelles il 27 Paesi hanno trovato l’intesa. Grande soddisfazione espressa del premier italiano Conte: “Grande responsabilità per noi. Orgoglioso di essere italiano.”

Fino all’ultimo istante i Paesi detti Frugali hanno provato a far scendere l’ammontare previsto per Recovery Fund ma sono stati bloccati un questo loro tentativo. Allo stesso modo i rigoristi non hanno ottenuto di poter votare all’unanimità al Consiglio ma sono riusciti a imporre il meccanismo di “super-freno” che potrebbe consentire anche a un solo pese di innescare il blocco dell’esborso..

RECOVERY FUND
Recovery Fund avrà una dotazione di 750 miliardi di cui 390 miliardi saranno di sussidi e il restante, 360 miliardi, di prestiti. Questi danari verranno raccolti da Bruxelles tramite l’emissione di Eurobond.
Di questo ammontare complessivo il 28% sarà destinato all’Italia. La porzione di fondi che riguarda il nostro paese sarà di circa 209 miliardi, suddivisi far gli 81 a fondo perduto e i 127 di prestiti. Il fondo appena creato per il supporto alla ripresa alimenterà la distribuzione di risorse in un arco temporale che va dal 2021 al 2023 e resterà attivo fino al 2026, invece il rimborso delle cifre prese a prestino avverrà a partire dal 2027. I soldi generati dagli Eurobod cominceranno ad essere erogati a partire dal secondo trimestre del 2021 e, per decisione dell’ultima ora da parte dei leader UE, potranno essere impiegati anche a titolo retroattivo, cioè a coprire le spese già sostenute a partire dal febbraio 2020 per far fronte all’emergenza pandemica.

GOVERNANCE

Sarà la Commissione Europea e non il Consiglio l’istituzione ad avere la competenza di amministrare il Recovery Fund gestendone le procedure. Questo ridurrà il potere dei singoli Paesi di ostacolare l’approvazione dei piani di sostegno e finanziamento. Dunque, dal punto di vista burocratico, i piani presentati dai singoli Paesi per accedere al Recovery Fund saranno approvati dal Consiglio a maggioranza qualificata, partendo dalle proposte presentate dalla Commissione. Con questo assetto, se qualcuno volesse ostacolare un piano a livello di Consiglio europeo avrebbe bisogno di coalizzare attorno a se un certo numero di Paesi che messi assieme dovrebbero rappresentare il 35% della popolazione europea. Ciò renderà particolarmente difficile a stati piccoli come quelli nordici di bloccare i lavori, a meno che questi non riescano a farsi alleato uno stato più grande e popoloso.

Per quanto concerne invece le voci controllo delle tabelle di marcia e la valutazione del rispetto degli obiettivi previsti dai piani nazionali si farà affidamento sul Comitato economico e finanziario (Cef). A questo livello potrà essere eventualmente azionato lo strumento denominato “super-freno”. Esso potrà venir azionato dai Paesi solo in situazioni ritenute di emergenza. Questo meccanismo scatterebbe nel caso qualche nazione evidenziasse dei problemi e in una tale eventualità la pratica andrebbe in valutazione al Consiglio Europeo prima di ottenere l’ok. In ogni caso, il processo di verifica dei piani non potrà durare più di tre mesi, al termine dei quali la decisione ultima cadrà comunque nelle mani della Commissione.

BILANCIO UE 2021-2027
Raggiunto un accordo anche sul Bilancio UE 2021-2027 oggi che è stato fissato sulla cifra di 1.074 miliardi di euro.
Su questo fronte i Frugali riescono a portare a casa uno dei loro obbiettivi ovvero la riduzione dei contributi netti al Bilancio comunitario comunitario e maggiori rebates, ovvero sconti. Andando nel dettaglio, all’Olanda sono andati 1,921 miliardi (da 1,576 miliardi), alla Svezia 1,069 miliardi (da 823 milioni), all’Austria 565 milioni (da 287), alla Danimarca 322 milioni annui di rimborsi (rispetto ai 222 milioni previsti secondo la proposta di sabato).

STATO DI DIRITTO

Il tema dello stato di diritto, tenuto sul tavolo delle trattative soprattutto dai paesi scandinavi e dalla Francia, è stato un po’ sfumato, anche per la volontà della Germania di togliere dalla discussione un ulteriore elemento di divisione se non proprio di lite. L’Ungheria infatti, con il sostegno della Polonia e della Slovenia, si è messa di traverso davanti all’opzione di condizionare l’impiego delle risorse europee al rispetto dello stato di diritto da parte dei Paesi. Alla fine questo principio è stato introdotto ma in una forma piuttosto blanda e meno effettiva rispetto ai desiderata dei proponenti.


Le reazioni dei leader europei:

Emmanuel Macron: ” Jour historique pour l’Europe !”, una “Giornata storica per l’Europa!” scrive con esultanza il presidente francese sul suo profilo Twitter. “Abbiamo adottato un massiccio piano a favore della ripresa: un prestito in comune per rispondere alla crisi in modo unito e investire nel nostro futuro. Non l’abbiamo mai fatto! La Francia ha portato incessantemente questa ambizione.”

La cancelliera tedesca Angela Merkel, il cui ruolo è stato cruciale per il buon esito del vertice, ha ammesso che l’impresa non è stata facile “ma alla fine ci siamo trovati” – aggiungendo poi“È la risposta di un’Europa unita in una situazione che ha richiesto azioni straordinarie.” La Merkel si è anche detta“tranquillizzata nel vedere che l’Europa può ancora agire insieme.”

Il Presidente del Consigli Europeo Charles Michel: “L’abbiamo fatto. Ci siamo riusciti. L’Europa è solida, è unita. E’ stato difficile”, ma “è stata una maratona che è finita con un successo per tutti. E’ un momento centrale nella storia dell’Europa. E’ la prima volta che rafforziamo insieme le nostre economie contro la crisi.”

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: “Un pacchetto senza precedenti. Il Recovery and Resilience Facility è stabilito in una maniera molto chiara: è volontario, ma chi vi accede deve allinearsi con il Semestre europeo e le raccomandazioni ai Paesi. Finora dipendeva solo dai Paesi rispettarle o meno ma ora le raccomandazioni sono legate a sussidi e potenziali prestiti.”

Il Premier italiano Giuseppe Conte: È un momento storico per l’Europa. È un momento storico per l’Italia. La nostra richiesta, la convinzione che abbiamo nutrito in questi mesi, la visione, la determinazione con cui abbiamo perseguito questo obbiettivo sono state premiate. Il piano di rilancio che abbiamo approvato è davvero molto consistete. 750 miliardi dei quali una buona parte andranno all’Italia, il 28%. Parliamo di 209 miliardi destinati all’Italia.” – poi ha aggiunto – ” Avremo una grande responsabilità. Con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza, di cambiare volto al nostro Paese. Ora dobbiamo correre, dobbiamo utilizzare questi soldi per investimenti, per riforme strutturali. Dobbiamo intraprendere quel percorso di crescita economica, di sviluppo sostenibile che stiamo perseguendo da anni senza effettivamente raggiungerlo, quantomeno con efficacia. Siamo soddisfatti: abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso e adeguato alla crisi che stiamo vivendo. Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese ma abbiamo anche agito per tutelare l’autonomia, le prerogative delle istituzioni comunitarie. Abbiamo respinto, in questi giorni, anche tentativi insidiosi di alterare la genuina vocazione di questo progetto europeo inserendo, facendo intervenire logiche intergovernative e la logica dei veti incrociati.

Il commissario UE per l’Economia Paolo Gentiloni: “Il Recovery, la decisione più importante dopo l’Euro” – “Il vertice infinito è finito con un’intesa”. In un tweet l’ex Presidente del Consiglio italiano definisce quella sul piano NextGenerationEu come “la più importante decisione economica dall’introduzione dell’euro. Per la Commissione che ha proposto il piano, comincia la sfida più difficile. L’Europa è più forte delle proprie divisioni”.

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz in un tweet: “Dopo quattro giorni di negoziazioni siamo stati capaci di raggiungere un buon risultato per l’EU e l’Austria sul MFF e il Recovery Instrument. Grazie a tutti i colleghi, specialmente ai Frugali!”

Fonti: ANSA – AGI 21/07/2020

About Post Author