Sperando nel buon augurio dell’arcobaleno
Il nuovo presidente degli Stati Uniti e la sua vice avevano già giurato, tutte le
Il nuovo presidente degli Stati Uniti e la sua vice avevano già giurato, tutte le
Donald Trump sarà il primo presidente nella storia degli Stati Uniti a subire due procedure
Dopo due mesi e 7 milioni di voti popolari di differenza fra Biden e Trump,
Dopo aver toccato il fondo con il palazzo del Congresso preso d’assalto da rivoltosi ispirati
Nello stato delle pesche si sta giocando una cospicua parte delle potenzialità dell’amministrazione Biden-Harris. Nella
La più alta corte degli Stati Uniti si rifiuta di raccogliere il caso sottoposto dallo Stato del Texas nel tentativo di ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali. A livello giudiziario, questo sembra un no definitivo.
Nella serata americana del 23 novembre è arrivato il tanto atteso ok per la transizione di poteri dall’attuale amministrazione Trump-Pence alla futura gestione Biden-Harris. In un tweet il presidente in carica ha raccomandato all’amministratrice della General Services Administration e al suo team di “fare ciò che deve essere fatto riguardo ai protocolli iniziali” aggiungendo poi “e ho detto al mio team di fare lo stesso.”
I giorni passano ma Donald Trump sembra non voler accettare la matematica. Insiste nel parlare dei voti che ha ricevuto, definendoli legali, ma ignora quelli del suo avversario.
Ieri il presidente in carica è tornato a parlare alla nazione, accusando le grandi aziende farmaceutiche di aver giocato contro di lui durante la campagna elettorale per vendicarsi del suo ordine esecutivo sul prezzo dei medicinali.
Dopo otto giorni passati senza parlare in pubblico, nella serata di Trump si è presentato al Giardino delle Rose per una conferenza stampa. Durante il suo intervento c’è stato un attimo in cui gli è quasi scappato di dire che la prossima amministrazione potrebbe anche non essere la sua. Nel frattempo però l’attuale presidente continua a chiedere soldi a sostegno delle sue cause legali, senza avvertire che quei denari potrebbero finire per saldare i suo debiti elettorali o finanziare altre ambizioni.
La situazione nel governo Trump, ancora in carica, si fa sempre più complessa. Nella giornata di ieri Mark Esper, capo del Pentagono, è stato licenziato e ciò arriva dopo le recenti dimissioni di Lisa Gordon, capo dell’agenzia americana per le armi nucleari. Una manifestazione “tellurica” all’interno delle istituzioni che suggerisce ci possano essere altri scossoni in arrivo.
“Questo è il momento di guarire in America”. In queste parole di Joe Biden si può riassumere l’intero discorso di accettazione pronunciato questa notte al Chase Center di Wilmington. Il nuovo presidente è cosciente di quanto sia difficile andare avanti se non si inizia a guarire le ferite del paese, se non si cerca di ricomporre le fratture e tornare a lavorare tutti assieme.
Dopo tanta attesa a nervi tirati e fiato trattenuto l’America conosce il nome del suo 46° presidente, Joe Biden. In pochi minuti dalla messa in onda delle proiezioni dei media (CNN, NBC ed Assiociated Press) la gente è uscita a festeggiare, nelle strade del paese.
Questa notte Joe Biden è tornato a parlare alla nazione ma senza annunciare una vittoria. Con le sue parole ha voluto informare i cittadini che lui e Kamala Harris sono già al lavoro e che non c’è tempo da perdere in conflitti fra parti ma è necessario ritrovare l’unità nel paese.
Dopo il sorpasso di questa mattina nello stato della Georgia il candidato democratico alla presidenza passa in testa anche il Pennsylvania, come da previsione.
Altro fine giornata agitato negli Stati Uniti. Joe Biden riesce a recuperare quasi tutto lo svantaggio che aveva in Georgia e al contempo si avvicina di buon passo a Trump in Pennsylvania. E mentre il democratico si ripresenta alla nazione invitando tutti alla pazienza, il presidente in carica soffre l’impatto con i dati degli uffici elettorali e minaccia cause legali in più stati.
Un’altra notte passata a contare schede elettorali arrivate via posta, fra le speranze dei democratici e le accuse del presidente in carica che sta cercando di capire come muoversi con le richieste di riconteggio e le azioni legali. Intanto sui social impazzano i meme e le battute di spirito, per sdrammatizzare.
Non solo lotta con il coltello fra i denti fra repubblicani e democratici, non solo divisione e tensioni nel paese, non solo Covid-19. Nella campagna elettorale si segnala anche il record assoluto di soldi spesi per spingere le candidature. Ma come si finanzia la politica targata USA?
È già il 4 novembre e gli Stati Uniti d’America non sanno ancora chi sarà il loro presidente per i prossimi quattro anni. Trump ha retto e ora è in vantaggio ma molte schede sono ancora da validare e contare. Biden si dice ancora ottimista.
Zuckerberg, Dorsey e Pichai stanno diventando degli habitué di Capitol Hill. Ancora una volta i parlamentari americani hanno voluto chiamare a rapporto i CEO di Twitter, Facebook e Alphabet Inc. per riferire su come queste aziende gestiscono i contenuti pubblicati sulle loro piattaforme social e in che modo hanno intenzione di comportarsi nei ultimi giorni di contesa elettorale.
52 Yea a 48 Nay, sembra il punteggio di una competizione e in effetti un po’ lo è stata. 38 giorni dopo la morte di Ruth Bader Ginsburg la Corte Suprema torna ad avere 9 giudici, fra polemiche ed accuse sempre crescenti. In un processo di conferma teso, dove la minoranza democratica al Senato ha osteggiato in tutti i modi la nomina fatta da Trump, Amy Coney Barrett diventa giudice alla più alta corte ma con i soli voti dei repubblicani che controllano l’aula.
Durante questa campagna elettorale americana abbiamo assistito a diversi colpi di scena, scoop giornalistici messi a segno da importanti testate che in qualche caso hanno influenzato l’opinione pubblica. Ma nel quadro delle elezioni americane anche la stampa locale ha avuto un suo peso, agendo in modo coordinato e capillare.
Negli Stati Uniti accade che ogni 10 anni si debbano contare coloro che vivono sul territorio americano, una pratica a cui non tutti gradiscono partecipare ma è importante per molte ragioni. Il 2020, oltre alle turbolente elezioni presidenziali e l’epidemia di Covid, ha portato anche il censimento, uno dei più travagliati di sempre.
Nella settimana appena conclusa abbiamo sentito una giornalista della NBC, Savannah Guthrie, dire a Trump “Sei il presidente. Non sei, tipo, lo zio pazzo di qualcuno che può semplicemente ritwittare qualsiasi cosa.” Ma lo zio Donald non è solo in questa alacre attività di diffusione di teorie, ipotesi e non-notizie, ad aiutarlo sembra ci sia anche lo zio Rudy, il suo avvocato nonché ex sindaco di New York.
Continua il processo di valutazione della candidata alla Corte Suprema nominata da Donald Trump. Nella seconda e terza giornata si è svolta la fase “Q&A” (domanda e risposta), dove i senatori chiedevano e l’interrogata rispondeva, più o meno.
Nella prima audizione al Senato degli Stati Uniti per valutare la candidata alla Corte Suprema, Amy Coney Barrett, i repubblicani e i democratici disvelano le loro strategie. Forse i giochi sono già fatti e i Rep hanno i numeri per confermare la nomina decisa da Trump, ma le tre giornate previste in Senato avranno una tale copertura mediatica da risultare un ottimo spazio di propaganda elettorale.
Fino a poco tempo fa i brogli elettorali e le contestazioni post voto erano argomenti da terzo mondo o situazioni riscontrabili in paesi democratici solo nel nome, ma adesso questi temi e questi toni riguardano anche gli Stati Uniti e questo preoccupa, non solo gli americani.
Ci abbiamo provato, abbiamo tentato di organizzare una festa velica che almeno in parte ci riportasse alla normalità, ci facesse scordare per qualche momento virus e pandemie e ci riavvicinasse idealmente in un tempo in cui i dottori ci dicono, giustamente, di stare distanziati., ma alla fine la Barcolana 52 la ha vinta la Bora scura.
La comunità scientifica per sua natura è composta da persone che pensano molto ma di solito questa loro attività cerebrale si concentra sui progetti di ricerca, sull’analisi dei dati, sul reperimento dei fondi necessari a far partire una nuova iniziativa, o costruire nuove strutture dove condurre esperimenti, ma nell’epoca Trump gli scienziati si son trovati, loro malgrado, a dover dare anche dei giudizi sulla politica.
Il sacerdote Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio, rapiti fra il 2018 e il 2019, sono stati rilasciati assieme ad altri ostaggi e ora stanno rientrando nel nostro paese.
Per una volta che i candidati alla vicepresidenza potevano avere i riflettori tutti per loro è accaduto qualcosa che li ha fatti diventare il secondo e non il primo argomento della serata. Alla domanda ‘chi ha vinto il confronto?’ la risposta è ‘la mosca’, che non ha detto nulla ma ha catturato l’occhio di tutti.
La grande regata che dal 1969 si tiene nel Golfo di Trieste la seconda domenica di ottobre affronta l’ennesima sfida, quella di festeggiare assieme il mare e la vela nonostante l’ingombrante presenza del Covid che assedia le comunità di tutto il mondo.
La saga delle elezioni presidenziali 2020 si arricchisce di un nuovo avvincente capitolo, la battaglia di Donald Trump contro il Covid-19.
Quello che poteva rivelarsi il colpo di grazia per lui, dopo le rivelazioni del New York Times sulla sua poco florida situazione economica, sta diventando una nuova arma comunicativa per vincere la partita elettorale.