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La sconcertante rivelazione di Pupo sulla vittoria “rubata” al Festival di Sanremo: “Il Quirinale complottò per non far vincere me ed Emanuele Filiberto”

Pubblicato il 27 Novembre, 2023

Pupo è un personaggio che quando parla non dice mai banalità e le sue dichiarazioni fanno sempre molto rumore. In un’intervista dell’aprile scorso raccontò di come negli anni ’70 per un brutto episodio fu ad un passo della morte a causa della sua ludopatia, un problema serio che non ha mai nascosto e di cui ne ha sempre parlato apertamente.

Questa volta il cantante, intervistato da Repubblica, è tornato sul Sanremo 2010 quando cantò “Italia amore mio” insieme ad Emanuele Filiberto e al tenore Luca Canonici, una canzone secondo lui destinata a vincere il Festival e che invece arrivò seconda.

Pupo e il racconto della vittoria “rubata”

Pupo nell’intervista ha detto che avevano la vittoria in tasca e che si mossero addirittura le alte sfere del Quirinale per bloccare il suo successo, o meglio quello di Emanuele Filiberto. Secondo il cantante toscano l’eventuale vittoria di un esponente di casa Savoia avrebbe provocato non pochi imbarazzi al presidente della Repubblica, che a suo tempo era Giorgio Napolitano morto un paio di mesi fa.

Ecco le parole di Enzo Ghinazzi durante l’intervista: “La canzone è stata scritta interamente da me. Musica e parole. Diedi parte dei diritti del brano al principe Emanuele Filiberto per far diventare la canzone credibile, ma lui non c’entrava nulla. Lo dico oggi per svincolarlo da tutte le responsabilità. Prima della finale i vertici Rai avevano ricevuto una telefonata dalla presidenza della Repubblica, temevano lo scandalo di un rappresentante di casa Savoia al primo posto a Sanremo”.

Pupo ha rivelato poi gli scottanti retroscena dietro la presunta vittoria “rubata: “Avevano capito che avremmo vinto osservando il picco di ascolti record della serata in cui avevamo ospitato Marcello Lippi: quella sera si ruppe la chitarra, ci fu un attimo di impasse e allora Lippi fece un promo della canzone, cosa che non si poteva fare”.

Dopo questo episodio Pupo e gli organizzatori del Festival trovarono una sorta di accordo: “Sabato mattina mi dissero che mi squalificavano e che avrei cantato solo come ospite; risposi che, pur avendo partecipato sei volte, non avevo mai vinto Sanremo: “Mi toglierete la vittoria lunedì mattina, ma io stasera vinco il festival e poi ci vediamo in tribunale”. Pensarono a un accordo, mi proposero secondo, dissi: “Secondo va bene”. Sono stato io ad accettare il secondo posto”.

La bordata contro il Grande Fratello

Pupo non si è fermato qui e ha lanciato una bella bordata anche contro il Grande Fratello, programma di cui è stato opinionista per due anni, una scelta fatta senza troppa convinzione come lui stesso ha spiegato: “Per due anni ho fatto l’opinionista del Grande fratello, c’era la pandemia e avevo poco da fare: ma non ho mai visto un minuto del programma in vita mia”.

Pupo ha ammesso che lasciava ad altri il compito di seguire il GF, per poi comunicargli quanto succedeva: “C’era chi lo seguiva per me, un autore tv. Io non avevo la forza di guardarlo per quanto mi faceva ca**re”.

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