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ferruccio sansa

Sansa e il racconto della Covid. La polemica sul «Tracciamento? » diventa ‘virale’: la replica dell’Asl 3

Sansa e il racconto della Covid. La polemica sul «Tracciamento? » diventa ‘virale’: la replica dell’Asl 3

Genova –  Ancora Genova, sotto le luci della ribalta. Giorni particolarmente significativi per la Superba, nel bene e nel male. Prima l‘alluvione che ha messo in ginocchio il Ponente ligure, il respiro della tre giorni dei Rolli Days e del prestigioso Omaggio alla città di Palazzo Madama, fortemente voluto dal Presidente del Senato Elisabetta Casellati, poi, lunedì 12 ottobre, si celebrerà l’anniversario dell’impresa del genovese Cristoforo Colombo e, ancora, ma non ultimo il racconto “in prima linea” di un uomo, di un cittadino, di un collega e consigliere regionale ligure, Ferruccio Sansa, alle prese con la Covid e con la famiglia in autoisolamento.

Sansa: il racconto in chiave polemica diventa ‘virale’ 

“Altro che Immuni. Altro che tracciamento. Vi promettono che tracciano i contatti dei malati: balle. Vi raccontano che useranno la app Immuni: fantascienza. Vi dicono che vi seguiranno mentre siete malati a casa: aspetta e spera». Così il consigliere regionale ed ex candidato presidente della Regione Liguria per l’alleanza centrosinistra-M5S Ferruccio Sansa in queste ultime ore sulla sua pagina Facebook raccontava la sua esperienza con la covid, dopo che uno dei suoi figli lunedì scorso è risultato positivo al tampone, a letto con febbre e probabili sintomi del virus.

E, ancora «La Asl ci ha convocato per il tampone in auto. Noi e i nonni. La persona che ci ha telefonato non ha fatto alcun tracciamento di nostro figlio e nemmeno dei nostri contatti. Ha chiesto soltanto che scuola fa. Nessuna domanda sulle palestre che frequentiamo, il calcio, gli scout. Zero. Per fortuna ci abbiamo pensato noi ad avvertire subito tutti – commenta Sansa – Abbiamo chiesto se possiamo comunicare i dati di Immuni visto che abbiamo scaricato la app tutti (genitori e figli). Risposta: Immuni? non sappiamo cosa bisogna farne. Da allora comincia il vuoto. La Asl scompare. Non richiama più. Non risponde alle telefonate. Arriva l’esito di alcuni degli esami: io risulto negativo ma ho 38 di febbre da giorni. Non sento più gli odori, respiro male e ho le ossa rotte. – sottolinea – Mia moglie ha avuto la febbre per giorni, ferma a letto spossata. L’olfatto azzerato. Ha il covid? I sintomi ci sono ma dopo quattro giorni attende ancora l’esito del tampone».

E, dopo il post pubblicato da Sansa, che racconta la trafila-odissea che lui e la sua famiglia stanno vivendo a causa della covid, arrivano le precisazioni da parte della Asl3.

Sansa: la replica della Asl

«La presa in carico del cittadino sospetto o positivo COVID da parte della ASL, al fine di rendere efficace l’azione diagnostico terapeutica, avviene tramite due diverse modalità di segnalazione: la notifica da parte di laboratorio pubblico o privato di positività oppure tramite il medico di famiglia o pediatra di libera scelta attraverso il portale Poliss nel caso in cui il medico ritenga che il paziente pur non necessitando di ricovero ospedaliero non possa essere seguito dallo stesso direttamente per motivi ponderati – si legge in una nota diffusa da Asl nel pomeriggio – Nel caso rappresentato dal consigliere Ferruccio Sansa risulta siano state espletate tutte le procedure previste dai protocolli COVID 19 che prevedono la presa in carico della persona risultata positiva al tampone, l’intervista del caso per raccogliere informazioni sulla storia clinica e gli eventuali ulteriori contatti stretti del caso. Accertata la positività del caso si è provveduto a mettere in sorveglianza attiva i contatti stretti programmando i due tamponi di verifica, di cui il primo è già stato eseguito. Nessuna ulteriore richiesta da parte del medico di famiglia ad oggi risulta pervenuta al Dipartimento di Prevenzione o agli Uffici della Direzione Sociosanitaria. Sarà comunque nostra cura e premura contattare il medico della famiglia Sansa per verificare eventuali necessità di supporto, tuttora non espresse, nella gestione dei pazienti che allo stato attuale ci risulta siano direttamente seguiti, come peraltro si cita nella nota. Resta il rammarico per la percezione negativa del nostro servizio che certamente in una situazione di alta esposizione sociosanitaria, con professionalità e abnegazione massima presta il proprio servizio sette giorni su sette. In ogni caso come sempre tutte le segnalazioni più o meno eclatanti ricevute dai nostri cittadini hanno la massima attenzione poiché ci aiutano a rendere il nostro servizio migliore e conforme alle attese».

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