Pubblicato il 21 Novembre 2023
Di truffe ormai se ne contano quasi ogni giorno e quelle che vanno per la maggiore sono quelle sentimentali. Solo pochi giorni è venuta alla luce un brutto caso di truffa sentimentale: una 43enne, dopo aver anticipato per il futuro marito alcune migliaia di euro per la preparazione del matrimonio, ha scoperto in realtà che il suo compagno era un truffatore che voleva solo spillarle un bel po’ di soldi.
Qualcosa di simile è successo ad Alatri, dove una donna 62enne si è invaghita di un uomo 45enne di Valmontone con diversi precedenti alle spalle, che si è rivelato però essere un truffatore. L’uomo è stato scoperto e indagato, ma al momento del processo però si è reso irreperibile.
La storia della truffa
I fatti risalgono al 2018, quando l’uomo e la donna si conobbero su un treno e, dopo una piacevole conversazione, decisero di scambiarsi i numeri di telefono. Come ha ricostruito Il Corriere della Sera la donna, affetta da qualche disturbo psichiatrico, rivelò all’uomo di essere benestante e lui a sua volta le confessò di amarla.
L’uomo a quel punto convinse la donna ad aprire un conto corrente cointestato dal quale ha iniziato a prelevare prima piccole somme, e poi cifre decisamente più alte fino a 16.000 euro. Gli estratti conto nel frattempo arrivavano a casa della donna che viveva con la figlia ed è stata proprio lei ad accorgersi della truffa in atto. A quel punto è scattata la denuncia nei confronti del 45enne per truffa e circonvenzione di incapace.
Il processo e l’assurda scoperta
Dopo la denuncia è scattato il processo che si è protratto per tutto il 2022 e il 2023. Al tribunale di Velletri però l’imputato non si è mai presentato in aula e nessuno si è preoccupato di chiedersi dove fosse, anche perché i suoi avvocati d’ufficio cambiavano di continuo.
Poi il 16 novembre la scoperta tragicomica: la direttrice della banca di Valmontone, dove era stato aperto il conto cointestato, ha scoperto che l’uomo in realtà era morto. Per questo motivo l’imputato non si è mai presentato alle udienze e i carabinieri hanno effettivamente constatato che l’uomo era morto nel luglio del 2021. A quel punto il giudice, preso atto della morte dell’imputato, non ha potuto fare altro che dichiarare estinto il reato dopo 2 anni di udienze per giudicare un uomo che giaceva ormai sotto terra.