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Un anno di Covid a Venezia

Dopo dodici mesi di convivenza con il Covid Luigi Brugnaro scrive ai suoi cittadini:

Pubblicato il 23 Febbraio, 2021

Dopo dodici mesi di convivenza con il Covid Luigi Brugnaro scrive ai suoi cittadini:

Un anno, eppure quella domenica 23 febbraio 2020 ha segnato per tutti noi una linea spartiacque tra quello che eravamo e quello che ancor oggi stiamo affrontando. Sapevamo solo che, in piena sintonia con il Presidente Luca Zaia, in quel momento stavamo facendo calare il sipario sul Carnevale anticipatamente. Dopo la tragedia dell’acqua granda del novembre 2019, quei giorni di festa dovevano essere il momento della rinascita. Invece no. L’epidemia da Covid-19 ci ha costretti ad affrontare una realtà ancor più dura, sia per l’incertezza che ha generato in tutti noi, sia per le ripercussioni sociali ed economiche causate da questo maledetto virus.

Se mi voltassi e ripercorressi questi ultimi 12 mesi sentirei sulle spalle tutta le difficoltà, le tribolazioni, le rinunce e i tanti momenti bui che abbiamo dovuto affrontare. Tante famiglie hanno perso persone care e a loro va la più sincera vicinanza della città intera e mia personale. Tanti commercianti e artigiani sono stati costretti ad abbassare le saracinesche dei loro negozi e a vedere vanificati i sacrifici di una vita di lavoro. Un silenzio assordante si è impadronito della nostra città e resterà impresso in tutti noi.Al tempo stesso, però, non dobbiamo farci scoraggiare. La resilienza che ha contraddistinto da sempre Venezia, e chi l’ha nel cuore, ci sta dando, anche questa volta, la forza per risollevarci. È nei momenti di difficoltà che siamo chiamati a dare il meglio di noi stessi. Mai come in quest’anno ho potuto toccare con mano quanta bontà, generosità, disponibilità e riconoscenza ci circonda.

Siamo bersagliati da notizie tristi e negative. Eppure, se è vero che “fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”, è altrettanto vero che sono testimone di quanto sia bello sentirsi parte di una grande comunità che ha dimostrato di saper reagire alle più incredibili difficoltà.

Qui in Comune sono circondato da tante persone che non hanno mai smesso di lavorare e non si arrendono. Per questo il mio particolare grazie va a tutti coloro che sono impegnati per continuare a garantire i servizi di trasporto pubblico e di pulizia della città, quelli della sicurezza e quelli legati al mondo della cultura, senza trascurare il mondo del sociale e delle professioni sanitarie. Donne e uomini che hanno dimostrato quanto la città sia viva e non si arrenda. Un ringraziamento che estendo a tutti coloro che ogni mattina continuano fiduciosi ad aprire le loro botteghe.

Il Comune, in questi mesi, è sempre stato al loro fianco. Nonostante le difficoltà economiche, abbiamo preso importanti provvedimenti per sostenere i lavoratori e i cittadini. Abbiamo deferito le scadenze di Cosap, Cimp, Tari, Imu e sui plateatici abbiamo anche consentito la loro gratuita estensione.

Non solo: abbiamo spostato i termini di versamento dell’imposta di soggiorno relativa al primo trimestre, abbiamo azzerato, per il 2020, i canoni delle tariffe e i rimborsi della quota consumi alle associazioni sportive, così come abbiamo fatto per le associazioni culturali e sociali con concessione comunale, oltre ad aver ridotto del 25% il canone delle locazioni commerciali chiuse durante il periodo marzo-maggio. E, ancor di più, siamo in prima linea per sostenere i cittadini in difficoltà economica, sia con i buoni spesa sia con i pacchi alimentari.

Non molliamo.

Un anno che ripercorrendolo, giorno dopo giorno, mi ha lasciato ricordi indelebili. Penso al 13 marzo, quando entrai nella Basilica della Madonna della Salute per affidare l’intera città a colei che aveva salvato Venezia dalla peste del 1630-1631.

Ricordo la lettera con 23 euro che mi ha mandato il piccolo Federico: mi chiedeva di accettare i suoi risparmi e farli avere ai medici e a tutti i sanitari impegnati ad aiutare tante persone a guarire dal Covid. Non dimenticherò mai l’emozione di essere stato scelto per la seconda volta dai cittadini come loro sindaco: un onore e una grande responsabilità per portare avanti tutti quei progetti di sviluppo per garantire alle future generazioni una città più bella, più pulita, più sicura, più moderna, soprattutto in grado di offrire posti di lavoro e, più in generale, opportunità di crescita economica e sociale nel rispetto dell’ambiente, in ambito metropolitano.

Mettiamo il cuore prima di tutto, perché in questo modo possiamo dimostrare chi siamo davvero e che esempio vogliamo dare ai bambini per affrontare la vita.


*il sindaco di Venezia

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