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SAN DONA’ E LE INIZIATIVE ONLINE PER LA GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO

ll 20 giugno si celebra la giornata mondiale del rifugiato; anche in questi mesi caratterizzati dall’emergenza sanitaria le migrazioni non si sono fermate, anche con esiti drammatici come nelle ultime tragedie nel Mediterraneo o lunga la Rotta Balcanica

Pubblicato il 19 Giugno, 2020

ll 20 giugno si celebra la giornata mondiale del rifugiato; anche in questi mesi caratterizzati dall’emergenza sanitaria le migrazioni non si sono fermate, anche con esiti drammatici come nelle ultime tragedie nel Mediterraneo o lunga la Rotta Balcanica.

“San Donà ha scelto un modello di accoglienza diffusa, che permette l’integrazione, garantisce a tutti il rispetto dei diritti di base e previene situazioni emergenziali. Così è stato nel corso di questi ultimi 4 anni grazie al progetto SPRAR, che ha portato a San Donà tra i 30 e i 40 richiedenti asilo e rifugiati all’anno nel loro percorso di riconquista dell’autonomia e di integrazione; così è oggi con il progetto SIPROIMI a cui abbiamo aderito anche per il triennio 2021-23, consapevoli che i fenomeni legati alle migrazioni non vanno ignorati ma gestiti con responsabilità e garantendo la massima legalità” così il Sindaco Andrea Cereser.

Sarà una Giornata un po’ diversa, come ci racconta Serena Boldrin, coordinatrice del progetto per conto di Villaggio Globale, che insieme a COGES gestisce il progetto di accoglienza diffusa: “Ovviamente quest’anno non sarà possibile realizzare eventi pubblici, quindi abbiamo pensato di utilizzare i canali social per condividere l’esperienza dell’accoglienza ai tempi del Coronavirus. Abbiamo chiesto ai nostri beneficiari un contributo (un pensiero scritto, la condivisione di video/foto/canzoni, eccetera) che rappresenti il periodo del lockdown o comunque qualcosa di significativo per loro relativamente a questi strani mesi trascorsi in un luogo che non hanno scelto e con persone che non hanno scelto. Parallelamente anche noi operatori e operatrici cercheremo di raccontare un po’ quello che è successo, dal nostro punto di vista”.

L’impatto del COVID si è fatto sentire anche sulle pratiche di accoglienza, dove una serie di attività si sono dovute necessariamente interrompere, mentre per altre (come i corsi di lingua italiana) si è cercato di adottare soluzioni alternative come la formazione a distanza, non senza difficoltà di vario genere.

“Crediamo fermamente che il processo di accoglienza e di integrazione di quanti lasciano le loro terre per cercare un futuro migliore sia necessario, non solo per prevenire conflitti e disordini, ma per arricchire la società di contributi ed energie nuove, promuovendo l’incontro e lo scambio oltre le barriere linguistiche e culturali, ma soprattutto oltre i pregiudizi. Per i prossimi mesi, i nostri progetti coinvolgeranno una ventina di giovani stranieri. Per loro, come sempre, predisporremo attività volte all’orientamento ai servizi del territorio, l’apprendimento della lingua italiana e l’inserimento socio-economico.

Invitiamo i cittadini a conoscere la nostra realtà e il nostro racconto dell’accoglienza ai tempi del Coronavirus, curiosando tra i contenuti che verranno pubblicati a partire dal 20 giugno sulla pagina Facebook del progetto SPRAR e CAS San Donà di Piave https://www.facebook.com/VILLAGGIOGLOBALESANDONA/”.

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