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Il sindaco Cateno De Luca - immagine di repertorio

Messina, l’ordinanza comunale della discordia

Pubblicato il 11 Gennaio, 2021

Messina zona rossa da oggi dopo l’ordinanza regionale ma è la nuova ordinanza del sindaco di Messina, Cateno De Luca, ad accendere gli animi e provocare divisioni e malumori: ordinanza n. 5 del 10 gennaio, in vigore da oggi, tranne alcune chiusure al pubblico previste dal 15 gennaio. E proprio su queste chiusure si scatenano i conflitti. Nell’ordinanza, si fa riferimento alla “gestione inefficiente e inadeguata” da parte dell’Asp 5 e del dottor La Paglia, attaccati più volte da De Luca, in relazione all’emergenza Coronavirus. Il nodo critico è il quasi totale esaurimento dei posti letto disponibili sia per la degenza ordinaria Covid, sia per la terapia intensiva.

Scrive il sindaco su Facebook:“Con riferimento alle chiusure al pubblico che entrano in vigore da venerdì 15 gennaio precisiamo che il primo punto dell’art. 11 della Ordinanza fa riferimento alle attività all’interno di ipermercati, supermercati, discount alimentari, mini mercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari , per vietare la vendita al pubblico di prodotti diversi dai generi alimentari. Per intenderci, da venerdì 15 gennaio all’interno degli ipermercati non potranno essere venduti quegli articoli, diversi dai generi alimentari, per i quali abbiamo disposto la sospensione dell’attività al pubblico (es. lampadine, biancheria intima, ferramenta, piante, etc.).Quindi rimangono sempre aperti, anche dal 15 gennaio in poi, gli esercizi di vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i tabacchi e le edicole.”

Così invece ieri si è pronunciato il consigliere comunale Alessandro Russo: “Se l’ordinanza del sindaco De Luca resta questa che sta circolando in questi minuti, domani mattina presenterò urgente esposto al Prefetto e al Prefetto di Palermo (commissario governativo per la Sicilia) per chiederne la revoca e/o la modifica sostanziale nelle parti che presentano incongruenze evidenti col DPCM 3/12/2020. Ottici, ferramenta, articoli elettronici, librerie, servizi di asporto alimentari, vestiario da bambini e tanto altro: questi sono servizi essenziali. Non c’è alcuna ragione plausibile per chiuderli (peraltro da giovedì, quindi quale sarebbe “l’urgenza”..?). Serve serietà.”

Il consigliere Alessandro Russo

Sempre Russo, esponente del Partito democratico, così si esprimeva poche ore prima: “Zona Rossa a Messina. Non c’è da gonfiarsi il petto per avere imposto regole restrittive in più, purtroppo. Per mesi si è dato addosso alla cittadinanza messinese per la propria incapacità di “non rispettare le regole”, perché la logica è sempre la stessa: la colpa è dei cittadini. Mai di chi ha il dovere di governare la società e le sue emergenze.Perché ammettere di non aver mai saputo vigilare sul rispetto delle regole è troppo poco virile. Perché non aver saputo aggiungere posti letto che da mesi stavano solo sulla carta e farlo solo adesso, con l’esplosione in corso della pandemia, è poco popolare. Perché non essere stati capaci di saper fare un servizio di tamponi a tappeto e diffusi, consentendo un tracciamento capillare dell’epidemia, è brutto da ricordare: meglio fare grande casino e violenti attacchi contro chiunque senza guardare alle proprie responsabilità. Perché non avere controllato che la didattica a distanza assicurasse davvero a tutti i ragazzi il loro diritto allo studio a casa, oggi sembra una cosa trascurabile… Non c’è mai nessuno, a nessun livello di governo che si presenti alla città a dire: è mia responsabilità. Nessuno che sappia chiedere scusa per le proprie incapacità. È così facile dare addosso ai cittadini, pulisce le coscienze di chi doveva fare, per mesi, ma non ha fatto. E oggi siamo a questo: ancora una volta chiusure di attività commerciali e anche essenziali con logiche difficilmente comprensibili: che senso ha spostare di qualche giorno la loro chiusura? Se l’emergenza è ora, perché spostarle di qualche giorno? L’asporto, consentito anche nelle zone rosse, perché da noi, solo da noi, non sarà più possibile (sempre da giovedì)? E ancora: ci si mette dalla parte delle attività commerciali che stanno subendo una strage e che nelle prossime settimane saranno sempre più strangolate? Ancora una volta: ci si è domandati se, prima di ogni ulteriore restrizione e/o ordinanza, i ristori saranno pronti e disponibili per fare sopravvivere migliaia di famiglie che vivono di questo, di commercio, di attività sportive, di attività culturali, di cinema, di teatro, di tutto quello che è ritenuto non essenziale? Anche questa chiusura è colpa loro, dobbiamo dedurne. Imbarazzante la codardia di chi, responsabile nei propri ruoli pubblici, ancora oggi gioca al “castigatore” senza chiedere neppure lontanamente scusa per le proprie incapacità di tutti questi mesi. Imbarazzante. Buona fortuna, Messina”, conclude Russo.

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