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“Clara si è pagata il funerale due settimane fa”: la confessione shock del commesso

Pubblicato il 21 Febbraio, 2021

Il femminicidio di Clara fa sempre più rumore nel cuore e nella mente nel tentativo di chiedersi “il perché” di tale ferocia. Emergono particolari che lasciano, ancora di più, l’amaro in bocca, che fanno sentire impotenti, un po’ tutti, davanti a quello che era, già prima dell’accaduto, un forte presagio della vittima. “Clara due settimane fa si era andata a pagare il funerale. Non voleva gravare sull’anziano padre e sul figlio. Forse aveva capito che sarebbe finita male“.

Il racconto del commesso

Herbert, ieri, oltre a tanti altri genovesi, ha ricordato gli ultimi momenti trascorsi con Clara: “Ieri è arrivata alle quattro e ci siamo dati il cambio, in realtà avrei dovuto fare il la chiusura ma lei aveva dovuto fare una commissione e così…. Sapevo tutto, mi diceva non ce la faccio più. Lui passava tutti i giorni e quando c’ero io non entrava ma ieri purtroppo l’ha trovata da sola. Clara qualche giorno fa mi aveva detto che era andata a pagarsi il funerale perché aveva avuto dei sogni strani. Che io sappia lui non era mai stato violento però la ossessionava…”.

E’ questo la rivelazione shockante del commesso brasiliano, Herbert Lima, che, saltuariamente, lavorava per Clara Ceccarelli, la negoziante uccisa venerdì a coltellate dall’ex compagno in pieno centro a Genova. L’uomo la perseguitava da quasi un anno, e cioè dalla fine della loro relazione. 

Manifestazione per Clara

#BastaFemminicidi è il grido di circa 500 donne (ma anche uomini) che si sono radunate al di fuori della pantofoleria della signora Ceccareli, ieri, per levare un grido di dolore. Nel pomeriggio di ieri, infatti, le attiviste di Non una di meno e del centro antiviolenza Mascherona hanno manifestato proprio in via Colombo, davanti al luogo della tragedia. Duecento persone hanno portato fiori e messaggi per Clara. “Basta chiamarlo raptus, basta chiamarlo delitto passionale” si legge in uno striscione.

Sull’omicidio di Clara: le indagini e i provvedimenti a carico dell’assassino

L’uomo ha confermato quello che subito era più che un sospetto. “Sono andato nel negozio e abbiamo iniziato a discutere. Volevo tornare insieme ma lei non voleva e così l’ho colpita” – ha detto agli investigatori della mobile e delle volanti “dopo di che ho vagato per la città e poi ho provato a uccidermi”.

“Non risultano però denunce a suo carico o altri procedimenti” – ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi. Il pubblico ministero, Giovanni Arena, ha disposto la perizia psichiatrica sull’assassino: l’incarico verrà conferito lunedì al medico Gabriele Rocca, mentre lunedì pomeriggio il medico legale Lucrezia Mazzarella eseguirà l’autopsia.

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