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“Analfabetismo funzionale”, un dramma della nostra società

Nel 1984 l’UNESCO ha definito così il fenomeno:
“L’ analfabetismo funzionale è la condizione di una persona incapace di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”.

Pubblicato il 16 Luglio, 2021

L’opinione di… Enzo Guarnera
Nel 1984 l’UNESCO ha definito così il fenomeno:
“L’analfabetismo funzionale è la condizione di una persona incapace di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”.
L’analfabeta funzionale banalizza i temi complessi, minimizza e impoverisce il dibattito. Non riesce a dialogare, e rispetto alle questioni ragiona secondo preconcetti.
Le uniche informazioni che possiede sono quelle che derivano dalla propria esperienza. Recenti dati dell’OCSE dicono che sono analfabeti funzionali il 28% dei cittadini italiani tra i 16 e i 65 anni: uno su tre.
I social ne costituiscono prova evidente.

Numerosi loro frequentatori sono privi di capacità critica e tendono a credere ad ogni falsa notizia.
Esprimono aggressività pari alla ignoranza che li pervade.
Non si rendono conto dei propri limiti, non ascoltano le ragioni degli altri, odiano chi li contraddice.
Non si mettono mai in discussione e sovrastimano le proprie capacità.
Sono sospettosi e pensano subito al “complotto” allorché qualcosa sfugge ai loro poveri schemi mentali.

Sono superficiali e non colgono le conseguenze di quanto affermano.
Il risultato di tale fenomeno è devastante a livello della vita collettiva e della consapevole partecipazione democratica.
Molti analfabeti funzionali fanno parte della classe dirigente di questo Paese, del quale sono diretta espressione.
Se l’analisi è corretta, la soluzione rimane una sola: investire nella formazione delle giovani generazioni.
Tra qualche lustro, forse, saremo un Paese più adulto e consapevole.

Enzo Guarnera

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