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Covid center, l’inchiesta si estende ai tamponi: indagato il direttore dell’Istituto zooprofilattico, Antonio Limone

Pubblicato il 5 Agosto, 2020

Napoli – L’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Napoli sulla legittimità delle procedure seguite per aggiudicare gli appalti finalizzati alla realizzazione dei tre Covid center di Ponticelli, di Salerno e di Caserta si estende anche all’Istituto zooprofilattico di Portici, i cui uffici direttivi sono stati perquisiti questa mattina dai carabinieri, che erano alla ricerca di documenti ed ogni altro utile elemento che aiutasse gli inquirenti a capire l’eventuale intreccio illecito tra la Soresa, l’Istituto e il laboratorio di analisi Ames di Casalnuovo. Il direttore dell’Istituto, Antonio Limone, per quanto si apprende, risulterebbe indagato per turbativa d’asta.

I pubblici ministeri Mariella Di Mauro e Simone De Roxas, coordinati dal Procuratore aggiunto, Giuseppe Lucantonio, già impegnati sull’altra parte del filone dell’inchiesta, vogliono vederci chiaro sull’affidamento dell’incarico dalla Soresa, che è la centrale committente per la regione Campania nel settore della sanità, all’Istituto zooprofilattico e da questi al centro diagnostico di Casalnuovo in ordine alla elaborazione dei tamponi effettuati sui soggetti sospettati di essere affetti da Covid. Si tratterebbe di una intesa tra pubblico e privato che non pare abbia troppo convinto i magistrati del pool napoletano.

I carabinieri avrebbero effettuato perquisizioni anche a Casalnuovo. Il dottore Antonio Limone è un professionista stimato e molto noto in provincia di Avellino, vive a Mercogliano, pertanto la notizia è stata accolta con stupore negli ambienti irpini. Limone è il quinto indagato nell’inchiesta, che finora ha coinvolto un’altra professionista irpina, l’ingegnere Roberta Santaniello, per essere componente l’unità di crisi anti covid nel gabinetto della giunta regionale della Campania, il consigliere regionale Luca Cascone, il direttore dell’Asl Na1, Ciro Verdolina e il direttore della Soresa, Claudio Cuccurullo.

Tutti risultano indagati per turbativa d’asta. Gli interessati affermano di essere sereni e di aver lavorato giorno e notte, durante il periodo della massima emergenza, per tentare di offrire un servizio straordinario alla popolazione.

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