Pubblicato il 21 Maggio, 2022
Continua l’attività eruttiva dell’Etna di questi giorni. Nella giornata di ieri infatti dall’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è stata osservata l’apertura di una nuova bocca effusiva nel versante settentrionale del Cratere di Sud-Est, alla quota di circa 3.250 metri sul livello del mare, con l’emissione di una piccola colata lavica in direzione nord-est.
L’evento è stato giudicato dagli esperti come una prosecuzione dell’effusione lavica alla bocca dello scorso 12 maggio con arrivo dei fronti lavici nella Valle del Leone. Nella giornata di ieri si è assistito a un’attività Stromboliana di intensità variabile con diluita emissione di cenere che si è dispersa in direzione sud-ovest.
Secondo quanto detto a noi dall’esperto vulcanologo dell’Ingv, Marco Neri, l’attività in queste ore sta andando avanti con una colata diretta sempre verso la Valle del Leone. I fronti lavici però raggiungono una distanza compresa tra un chilometro e mezzo e i due chilometri dal punto di emissione e la cenere esplosiva è comunque di quantità piccola. Lo stesso flusso si ripeterà ogni volta al raggiungimento di questa distanza e proseguirà fino al termine dell’alimentazione magmatica.
Nessun rischio quindi per le località più vicine all’evento eruttivo, in quanto la cenere non raggiunge nemmeno la Valle del Bove fermandosi a poco più di 2mila metri sopra il livello del mare. Il recente innalzamento dello stato di allerta da parte della Protezione Civile è quindi soltanto un passaggio dal verde al giallo.
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