MessinAccomuna: tutte le opere che De Luca ha “ereditato” da Accorinti

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Le opere del rilancio di Messina, il cosiddetto “Riparte Messina” presentato in conferenza stampa dal sindaco Cateno De Luca “non sono farina del suo sacco”. Parola di MessinAccomuna, il laboratorio politico cittadino dichiaratamente “antagonista” del primo cittadino.

“Sono fondi e progetti che la città – spiega MessinAccomuna – deve alle amministrazioni precedenti. I lavori che oggi si svolgono in città sono quelli appaltati, o definiti, o finanziati dall’amministrazione Accorinti. Le altre opere cantierabili, che erano già pronte all’insediamento di De Luca, sono state bloccate per due anni”.

E poiché è il caso di circostanziare, ecco qualcuna delle opere oggetto di discussione. Sono stati fatti finanziare dalla Giunta Accorinti – spiega un esponente di MessinAccomuna – gli interventi di riquaificazione ambientae Cataratti – Bisconte, i lavori di messa in sicurezza del torrente Portella Arena (corrispondenza Coop Futura), cantieri per la mitigazione del rischio idraulico attraversamenti e guadi, le opere di sistemazione dell’alevo del Torrente Larderia – Papardo – Gesso, la mitigazione dell’erosione costiera Mezzana – Tono – Casabianca, il risanamento costiero di Santa Margherita, la via di fuga Strada statale 114, le opere di consolidamento e protezione del versante meridionale Bordonaro, salpamento e frangiflutti litorale tirrenico, mitigazione rischio idrogeologico Mili San Pietro.

E ancora, per chiarezza: “Tutto ciò che è a valere sul PON-Metro, sul POC-Metro, su Agenda Urbana, su Bando Periferie, e poi le opere di via Don Blasco, Porto, Bisconte-Cataratti, gran parte del master plan dell’Amam e gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico” vengono dalla Giunta Accorinti oppure, addirittura, da amministrazioni precedenti. Il bando Periferie CapaCity è stato presentato nel 2016 dall’ex assessore Sergio De Cola e ha ottenuto il finanziamento. Il finanziamento del depuratore di Tono risaliva a diverse amministrazioni precedenti, la Giunta Accorinti lo ha riattivato.

Il laboratorio politico MessinAccomuna coglie la palla al balzo anche sul caso della “risposta negata” dal sindaco De Luca sul secondo Palazzo di Giustizia. “La reazione del sindaco – scrive MesssinAccomuna – indica un altro nervo scoperto, in danno ai messinesi e all’amministrazione giudiziaria. Perché?”. E non è tutto. MessinAccomuna promette “altre puntate” di precisazioni e chiarimenti rispetto agli annunci di De Luca. Aggiungendo: “il comunicato di MessinAccomuna su impianti sportivi e spettacoli ha colto nel segno; lui reagisce delegittimando i precedenti amministratori”.

E inoltre – conclude MessinAccomuna – “nell’attaccare Accorinti sul masterplan, il sindaco ha parlato di presunte subordinazioni di Accointi alla vecchia Università. È un ‘parlami suocera’ tutto politichese. La ragione sarà forse chiara al prossimo congresso del PD”. L’osservazione riguarda la posizione – in particolare – di Pietro Navarra, deputato PD e rettore dell’UniMe dal 2013 al 2018. Navarra, nipote del boss Michele Navarra, ma nato dieci anni dopo la morte dello zio (reggente della cosca mafiosa di Corleone dal 1945 al 1958, ndr), per la candidatura alle elezioni del 2018, si era dimesso da rettore. Era stato il più giovane rettore d’Italia.

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Redazione Messina

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