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Davide Rebellin

Morte Davide Rebellin, clamorosa svolta nel caso: mossa a sorpresa del camionista che travolse il ciclista

Pubblicato il 26 Luglio, 2023

Era il 30 novembre 2022 quando il ciclista Davide Rebellin fu travolto e ucciso da un camion guidato da Wolfgang Rieke, camionista tedesco di 63 anni.

La posizione dell’uomo si è aggravata poiché, secondo le indagini, si sarebbe accorto di aver investito Rebellin e sarebbe addirittura sceso per verificare le sue condizioni, per poi risalire sul camion e ripartire verso la Germania senza prestare soccorso.

Il tragico incidente che uccise Davide Rebellin

Rebellin si stava allenando quando, all’altezza di una rotatoria, fu travolto dal camion che secondo le indagini aveva svoltato a destra senza mettere la freccia.

L’incidente fu ripreso dalle telecamere e numerosi testimoni, pur non avendo visto l’impatto, hanno dichiarato che il camionista era prima sceso per capire quali fossero le condizioni del ciclista per poi fuggire.

I tentativi di eliminare le prove

Dalle indagini inoltre è emerso che Rieke avrebbe tentato di cancellare con la saliva i segni dell’incidente dal paraurti, prove schiaccianti per l’uomo che, dopo un primo arresto, fu scarcerato poiché il mandato di cattura europeo fu sospeso.

Ritornato in Germania Rieke ha provveduto a sostituire il rimorchio del mezzo, cancellando così anche le tracce biologiche presenti. Le prove a suo carico restano schiaccianti e sul capo dell’uomo pende l’accusa di omicidio stradale.

La clamorosa decisione di Rieke

Secondo quanto riferito da Il Corriere del Veneto, il caso potrebbe essere arrivato ad una clamorosa svolta dal momento che i legali del camionista avrebbero comunicato al giudice tedesco l’intenzione del loro assistito di consegnarsi alle autorità italiane per affrontare il processo e rispondere all’accusa di omicidio stradale. Se così fosse l’estradizione sarebbe molto più veloce e potrebbe verificarsi nel giro di due settimane.

Nardin, uno dei legali dell’uomo, ha così commentato la notizia: “Stiamo organizzando il suo arrivo in Italia che deve comunque essere concordato con le autorità tedesche, visto che attualmente Rieke ha l’obbligo di firma in commissariato. Il fatto che il mio cliente abbia chiesto di essere consegnato all’Italia è un’ulteriore dimostrazione di come non ci troviamo di fronte a un mostro, un cinico investitore che tenta in tutti i modi di sottrarsi alle proprie colpe. È consapevole che l’estradizione coinciderà con il suo trasferimento in carcere, ma è pronto a rispondere delle proprie responsabilità di fronte alla giustizia italiana”.

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