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[VIDEO] Omicidio della piccola Elena a Mascalucia: la ricostruzione degli inquirenti, si indaga sulla premeditazione

Ecco i particolari resi noti durante la conferenza stampa di questo pomeriggio sull’uccisione della piccola Elena nella giornata di ieri a Mascalucia.

Pubblicato il 14 Giugno, 2022

Tanti i particolari resi noti durante la conferenza stampa di questo pomeriggio nella sede del Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania in piazza Giovanni Verga avente come oggetto l’esecuzione di un decreto di fermo di indiziata di delitto nei confronti di Martina Patti, la donna 24enne che ha confessato l’omicidio della piccola Elena Dal Pozzo a Mascalucia e di aver nascosto il suo cadavere dentro dei sacchetti nel terreno incolto di via Turati, a poca distanza dalla residenza delle due in via Euclide. L’incontro si è svolto alla presenza del comandante dei Carabinieri, Rino Coppola, del comandante del Reparto Operativo di Catania, Pier Carmine Sica, del comandante della Prima Sezione del Nucleo Investigativo, Salvatore Mancuso, e del comandante della Compagnia di Gravina di Catania, Giuseppe Anobile. Per primi sono stati esposti i punti principali dell’operazione, tra cui il presunto rapimento della piccola smentito dall’assenza di persone armate nel punto indicato dalla Patti e il transito dell’auto della signora continuo e veloce nella zona in cui sono presenti le telecamere.

In seguito si è passati a parlare dell’arrivo dei militari in casa, momento in cui la Patti ha fornito una prima indicazione sul punto in cui si trovava il corpo senza vita della piccola, a circa 600 metri dall’abitazione. Il cadavere era parzialmente interrato e nascosto in cinque sacchi di plastica ed è stato portato dagli investigatori all’ospedale Cannizzaro per ulteriori accertamenti. La Patti ha così confermato di aver uccisa la figlia con più colpi, presumibilmente con un coltello, nella parte posteriore alta del collo, ma non ha fornito alcuna spiegazione riguardo al movente dell’orribile gesto, mentre l’abitazione è stata posta sotto sequestro per il proseguo delle indagini.

La figura dell’ex convivente è sta successivamente presa in esame e tra le possibili ragioni del gesto ci potrebbero essere la gelosia della Patti nei confronti della nuova compagna dell’ex convivente e l’affezionarsi della piccola a questa donna, circostanza quest’ultima resa probabile dal fatto che la bambina nella notte precedente aveva dormito a casa dei nonni paterni assieme al padre e alla compagna mostrando una certa serenità. Ad accompagnarla a scuola era stata la sorella del padre. La Patti alle domande dei militari ha comunque risposto rimanendo sul vago e al momento non sono stati accertati coinvolgimenti di altre persone nel delitto. Nella descrizione però è emerso come possa esserci un collegamento con la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto il 15 ottobre del 2020 l’ex convivente, arrestato e poi assolto nel settembre del 2021 dall’accusa di rapina in una gioielleria di Catania. A ciò fecero seguito delle minacce nei confronti dell’uomo al momento del suo passaggio dal carcere ai domiciliari tra febbraio e marzo dello scorso anno, fatte recapitare nella sua abitazione delle quali non si conosce ancora l’autore. Alla donna intanto vengono contestati i reati di omicidio premeditato pluriaggravato e di false informazioni al Pubblico Ministero. In particolare il primo per il fatto la donna si sia organizzata preventivamente nell’andare a prendere la piccola intorno alle ore 13 all’asilo, dove aveva appena iniziato il grest estivo, nell’aver organizzato il passaggio dei genitori per andare a salutare un amico di nome Antonio nel pomeriggio e nel non sapere della presenza delle telecamere nella zona.

Nel terreno sono inoltre state ritrovate una pala e una zappa da giardino, mentre i collegamenti con le vicende giudiziarie dell’ex convivente sono “saltati” grazie alle dichiarazioni della donna, che ha fatto la denuncia alla Tenenza di Mascalucia alle ore 15. I militari infine hanno ricordato come il luogo del delitto fosse familiare sia alla madre che alla figlia e come non ci siano stati episodi pregressi di violenza nei confronti della piccola. Nel video sotto il comandante Rino Coppola spiega come le indagini siano ancora in corso per espletare i rilievi tecnici all’interno dell’abitazione.

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