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Catania, Unict, primo incontro del ciclo di seminari “Corpi, territori e salute”

Le lotte delle donne in tutto il mondo contro l’emarginazione e lo sfruttamento dei corpi e la crisi ecologica in corso non possono essere considerati come accadimenti scissi e indipendenti in quanto sono strettamente legati ai processi politici, economici e culturali di oggi.

Pubblicato il 10 Marzo, 2021

Per una prospettiva Ecologica e Femminista sulla crisi della riproduzione del vivente

Le lotte delle donne in tutto il mondo contro l’emarginazione e lo sfruttamento dei corpi e la crisi ecologica in corso non possono essere considerati come accadimenti scissi e indipendenti in quanto sono strettamente legati ai processi politici, economici e culturali di oggi.

Su questo tema, e in particolar modo sul concetto di “ecotransfemminismo”, è incentrato il seminario dal titolo “Per una prospettiva Ecologica e Femminista sulla crisi della riproduzione del vivente” in programma venerdì 12 marzo, alle 17, online sulla piattaforma Zoom.

Il seminario – primo appuntamento del ciclo “Corpi, territori e salute” che apre la seconda serie di appuntamenti organizzati nell’ambito del progetto di ricerca “REVERSE – the Anthropocene Upside Down. Responsible research, VERSatile Knowledge, Enviromental futures in action” promosso dai dipartimenti di Scienze politiche e sociali, Ingegneria civile e Architettura e Scienze umanistiche dell’Università di Catania – sarà introdotto da Benedetta Tringali e coordinato da Enrico Eberle (UniLab).

Interverranno la prof.ssa Federica Giardini dell’Università di Roma Tre, Alessia Pontoriero di Nodo Solidale e i docenti Irene Ragazzini e Francesca Gargallo dell’Universidad Autonoma Metropolitana di Città del Messico.
 
Nel corso del seminario sarà approfondito il tema di “ecotransfemminismo”, un approccio che assume come punto di partenza la relazione tra territori, ambienti e corpi delle donne ed, inoltre, le relazioni di potere che strutturano il nostro modo di vivere e di relazionarci, non solo tra esseri umani, ma anche con altre specie viventi. La prospettiva ecotransfemminista ritiene che per superare la “crisi ecologica” che stiamo vivendo occorra dotarsi di un nuovo sguardo, che ribalti il modo di vedere noi stessi e il mondo.

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