Pubblicato il 23 Novembre 2022
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra ogni anno il 25 novembre, la Polizia di Stato fa il punto sull’attività svolta nel corso degli ultimi tre anni su una triste problematica, purtroppo attuale, quale quella della violenza di genere. Detto fenomeno criminale si distingue per il “genus” delle vittime, costituito in modo preponderante da donne inserite in diversi ambiti, familiari e relazionali, spesso maltrattate e discriminate dall’uomo anche per pregiudizi sociali e, pertanto, diventa non solo un fenomeno criminologico ma anche un fenomeno culturale.
Dal 2020, anche a causa della pandemia, si è registrato un incremento delle situazioni di disagio, atteso che la convivenza “forzata” che, in quei nuclei familiari che già presentavano criticità, è sfociata in veri e propri atti di sopraffazione fisica e/o psicologica. Anche gli anni successivi al 2020, purtroppo, hanno fatto registrare un andamento pressoché costante del fenomeno, ricavabile dai dati relativi alle segnalazioni pervenute e trattate dalle FF.PP. per i reati di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.
Segnalazioni trattate dalle Forze di Polizia per violazione artt. 572 c.p. e 612/bis c.p. | |||
DELITTI | 2020 | 2021 | 2022 fino al 21/11 |
Maltrattamenti in famiglia | 499 | 487 | 426 |
Atti persecutori | 279 | 293 | 294 |
Totale delitti | 778 | 780 | 720 |
La Polizia di Stato di Catania è, dunque, impegnata, senza soluzione di continuità, nell’arginare e contrastare il grave fenomeno della violenza sulle donne, sul piano operativo attraverso le donne e gli uomini che lavorano ogni giorno sul territorio; sul piano della prevenzione, attraverso personale specializzato dell’Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili della Divisione Anticrimine; in entrambi i casi, sempre in stretta sinergia e, in costante raccordo con il pool di magistrati della Procura della Repubblica, esperti nello specifico settore della violenza di genere, si valutano anche interventi più specifici, di natura preventiva di messa in protezione della vittima, anche in struttura protetta. L’analisi dei dati, come quella dei cc.dd. reati sentinella, si rileva fondamentale nella prevenzione dei casi di femminicidio e proprio su questo fronte.
In questi mesi, è stato massimo l’impegno della Polizia di Stato e della Procura della Repubblica, sia mediante il ricorso alle tipiche misure cautelari di natura penale, sia mediante il ricorso alle diverse misure di prevenzione, quali l’Ammonimento del Questore e la Sorveglianza Speciale di P.S.
L’Ammonimento del Questore, introdotto nel 2009 al fine di scoraggiare e contrastare gli atteggiamenti persecutori, potenzialmente idonei a degenerare in fatti più gravi, è un “avvertimento formale ” col quale il Questore, su istanza della vittima, diffida il soggetto, affinché comprenda il disvalore delle proprie azioni, ad astenersi dal compiere ulteriori molestie, quali ripetute telefonate, controllo della persona, invio insistente di sms, appostamenti sotto casa, pedinamenti che, pur di per sé non costituenti reato, sono tali da determinare un cambiamento nelle abitudini della vittima e creare nella stessa perduranti stati d’ansia e di paura.
È uno strumento agile e snello, richiesto dalla parte offesa, alternativo alla querela per atti persecutori, che non necessita di particolari indagini di polizia giudiziaria, basato su elementi sintomatici di pericolosità sociale che, dopo una rapida istruttoria, può essere emesso quando si ritiene di potere intervenire nell’immediato, in particolari contesti ritenuti a rischio per l’incolumità personale della vittima. Il legislatore nel 2013, recependo la Convenzione di Istanbul del 2011, ha ravvisato la necessità di estendere l’Ammonimento del Questore, oltre che agli atti persecutori, anche ai casi di “violenza domestica”, cioè a quella forma di “violenza di genere”per lo più fisica, ma anche economica, psicologica, morale, esercitata sulla donna perché tale, all’interno della stessa famiglia o tra persone legate da relazione affettiva di convivenza.
L’Ammonimento, in questo caso, può essere emesso anche d’ufficio, in presenza di querela o denuncia, previo raccordo operativo con la Procura della Repubblica, raccolti sufficienti indizi ed elementi di fatto, ad esempio a seguito di una richiesta di intervento urgente sulla linea d’emergenza, di referti medici provenienti dagli ospedali, di segnalazioni pervenute tramite l’applicazione YOU POL o alla Sala operativa della Questura o dell’Arma CC. da parte di parenti, amici o anche semplici vicini di casa, allarmati da ripetuti episodi violenti. In tali circostanze, vengono ritirate cautelarmente eventuali armi, anche se detenute regolarmente con licenza e può essere proposta al Prefetto la sospensione della patente di guida. La reiterazione delle condotte dopo l’ammonimento del Questore consente, altresì, l’arresto in flagranza di reato; anche a Catania si è verificato in diverse occasioni che lo stalker già ammonito, abbia continuato a molestare, pedinare, minacciare l’ex moglie/compagna vicino l’abitazione o addirittura sul posto di lavoro e l’intervento delle FF.PP. ha messo in sicurezza la parte offesa, traendo in arresto lo stalker.
L’ultimo report della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato rileva chel’Ammonimento del Questoresi sta dimostrando uno strumento molto efficace nella strategia di prevenzione contro i femminicidi perché, statisticamente, abbatte e frena la recidiva.
L’attenzione assoluta sulla problematica è dimostrata dal numero di Ammonimenti emessi dal Questore che ha registrato un trend in aumento negli ultimi anni. I dati relativi all’adozione della misura dell’ammonimento per violenza di genere a Catania registrano un notevole incremento nel 2021 e nel 2022, anno in cui sono quasi raddoppiati rispetto al periodo precedente e superano i 300, facendo registrare pure a Catania una flessione della recidiva e dei gravi fatti di sangue.
Ammonimenti emessi per violenza di genere | |||
AMMONIMENTI | 2020 | 2021 | 2022 fino al 21/11 |
Atti persecutori su richiesta | 39 | 22 | 39 |
Violenza domestica d’ufficio | 30 | 140 | 272 |
Totale | 69 | 162 | 311 |
Con le modifiche apportate dal c.d. “Codice Rosso”, tra i soggetti ritenuti socialmente pericolosi ai sensi del Codice Antimafia e delle Misure di prevenzione vi sono anche gli indiziati di reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori per i quali, su proposta del Questore o del Procuratore della Repubblica può essere avanzata al Tribunale – Misure di Prevenzione- la richiesta di Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza. Tale misura di Prevenzione, più afflittiva, comporta stringenti limitazioni alla libera circolazione dello stalker/maltrattante, divieti di avvicinamento alla parte offesa o di soggiorno nello stesso Comune dove è residente la vittima e, nei casi più rilevanti, l’adozione di strumenti di controllo elettronici a distanza, i c.d. “braccialetti elettronici”, collegati alla Sala Operativa delle FF.PP.. che consentono un intervento più rapido delle pattuglie impegnate nel controllo del territorio e alla stessa parte offesa di allontanarsi tempestivamente dal luogo dove è stata segnalata la presenza dello Stalker.
Il Tribunale – Misure di Prevenzione assicura ai procedimenti di prevenzione da “Codice Rosso” una priorità nella trattazione delle udienze che vengono fissate alla prima data utile. Si riportano sotto le proposte di Sorveglianza avanzate nel triennio 2020/2022:
Proposte di Sorveglianza Speciale avanzate dalla Questura e dalla Procura | |||
PROPOSTE | 2020 | 2021 | 2022 fino al 21/11 |
Maltrattamenti e Atti Persecutori | 9 | 27 | 38 |
Inoltre, a maggior tutela delle donne vittime dei delitti di violenza di genere, la parte offesa è ammessa al gratuito patrocinio legale, anche in deroga ai limiti di reddito previsti dalla legge ed inoltre, nei casi di violenza domestica, sono stati previsti dall’ordinamento degli strumenti di tutela, quali gli obblighi di protezione in sede civile, in caso di figli minori, per la decadenza della responsabilità genitoriale. Tuttavia, una completa analisi della tematica in argomento, deve, altresì, tenere conto della necessità di prendersi carico anche di chi agisce con violenza, come ribadito dalla Convenzione di Istanbul del 2011. Tale previsione rappresenta un aspetto fondamentale della tematica della violenza di genere: se non si agisce anche sul soggetto “maltrattante”, attraverso mirati programmi di recupero posti in essere nei confronti degli autori delle condotte violente, sarà difficile arginare un fenomeno tanto diffuso e ancora in grado di dar luogo ad una vera e propria emergenza.
Per questo motivo, anche a Catania, la Procura della Repubblica, la Questura e l’A.S.P. si stanno impegnando nella promozione di un protocollo con specialisti del settore, quali psichiatri e psicologi, volto alla “cura” del maltrattante, in linea col protocollo “ZEUS” stilato tra la Questura di Milano ed il Centro Italiano per la Promozione della Mediazione, specializzato nel recupero dei soggetti maltrattanti, che, ad oggi, ha dato ottimi risultati è fondamentale superare la paura, la rassegnazione, il silenzio che spesso alimentano il fenomeno e che bisogna sempre rivolgersi alle Forze di Polizia, che garantiscono adeguata riservatezza alle vittime. Con l’occasione, ricordiamo ancora una volta i contatti degli Uffici della Questura di Catania e di altri a cui rivolgersi, anche per semplici segnalazioni: 095/7367661-569 Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili della Polizia Anticrimine; 095/7223990 Centro Antiviolenza Thamaia; il 1522 Numero Gratuito di Aiuto, in casi urgenti, è sempre disponibile h 24 il Numero Unico Europeo 112.